RANCIO VALCUVIA – Continuano incessanti le attività di contrasto svolte dai carabinieri relativamente al fenomeno dello spaccio nei boschi, alimentato purtroppo da una domanda costante di stupefacenti. Quotidianamente impegnati nelle attività di controllo del territorio montano unitamente ai carabinieri della territoriale, questa volta i “Cacciatori” dell’Arma si sono imbattuti in un giovane spacciatore, irregolare sul territorio nazionale, precedentemente sconosciuto alle banche dati delle forze di polizia poiché, non solo privo di precedenti di qualsiasi tipo, ma anche mai fermato per semplici controlli.
Una condizione di anonimia che si è infranta durante il servizio svolto martedì sera nei boschi a sud est di Rancio Valcuvia dove i baschi rossi dello Squadrone Cacciatori “Sardegna”, sulla base di una pregressa attività informativa e investigativa degli organi operativi della Compagnia di Luino e della locale Stazione Carabinieri, che hanno seguito esternamente le operazioni, hanno individuato, un nuovo bivacco di spaccio e osservato, quindi, i movimenti di un giovane che, col volto coperto da passamontagna, faceva la spola tra l’altura del bosco e la sottostante strada provinciale per cedere, in modo fulmineo, numerose dosi agli acquirenti che accostavano in automobile. Attese le condizioni ottimali e calata la luce del buio, i militari sono riusciti a bloccare il giovane trafficante che, impedito così nella fuga, è stato tratto in arresto.
A seguito di perquisizione personale, sono stati rinvenuti oltre cento grammi di stupefacente, tra eroina, cocaina e hashish, denaro contante, due telefoni cellulari e un machete. Dalla vicenda emerge come ci sia un continuo turn over della manovalanza dello spaccio, confermato dall’arresto di questo ventenne precedentemente sconosciuto a qualsiasi titolo alle forze dell’ordine.
L’uomo, colto in flagranza, a seguito delle attività di rito e il foto-segnalamento presso la Compagnia di Luino, è stato tradotto portato in carcere a Varese nella stessa tarda serata di martedì, e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà, come sempre, verificare in sede di convalida quanto effettuato durante l’arresto e pronunciarsi successivamente in merito alle eventuali responsabilità penali.