ROMA – Forme di detenzioni alternative o arresti domiciliari per tutti i condannati a cui resta da scontare in carcere meno di un anno e per reati “non ostativi”. È una sorta di indulto mascherato quello allo studio del ministero della Giustizia. Si tratta solo, a evidenziato, di una ipotesi.
L’obiettivo sarebbe la riduzione del sovraffollamento delle carceri. Anche perché le cronache continuano a raccontare casi limite. L’ultimo arriva da Torino, dove sei agenti del carcere sono rimasti feriti, in modo non grave, nel tentativo di sedare dei disordini scoppiati ieri. Altri due sono rimasti intossicati dal fumo di un incendio.