Uscire dalla notte in cui Cardano è dal 2 luglio di cinque mesi fa, cioè da quando «la mente non può spiegare quello che il cuore non vuole accettare». Uscire da quella notte che c’è ancora, dal giorno in cui si è sparato alla sindaca, da questa notte «che non finisce più». Reagendo senza dimenticare, rendendo «il bene per tutti un impegno quotidiano», riuscendo «a fare di questa Città un esempio di vera Comunità».
L’augurio a una Cardano al Campo che ieri mattina ha celebrato ufficialmente la concessione del titolo di Città arrivato nel luglio dell’anno scorso con decreto del presidente della Repubblica è stato sintetizzato da colui che era sindaco quando, nel 2011, il consiglio comunale ha inoltrato la richiesta:. Sintetizzato in una poesia in dialetto letta davanti alle tante persone arrivate nella Sala Ipazia della Casa Paolo VI, dove è toccato a , il vicesindaco che con la sindaca era stato ferito, e al sindaco dei ragazzi scoprire la targa con il passaggio a Città. Titolo legato, per Cardano, a meriti culturali, sociali, economici, storici, artistici.
Il richiamo all’importanza di essere comunità capace di muoversi verso il futuro forte delle proprie tradizioni e delle proprie capacità è stato l’augurio e l’obiettivo riecheggiato nelle parole di tutti gli oratori: dalla senatrice al prefetto di Varese , dalla presidente del consiglio comunale ai capigruppo consiliari di Giovane Cardanoe “cardanoincomune” , dal consigliere regionaleal sindaco facente funzione . Ben condensato nella poesia di Mario Aspesi, che con il suo intervento ha seguito quello di un altro ex-sindaco, Giancarlo Aspesi, che ha ripercorso la storia di Cardano al Campo dall’Unità d’Italia a oggi. Così come in tutti i discorsi, partendo dalla benedizione data da don, è ritornato il ricordo della sindaca assassinata.
La celebrazione è stata anche momento di consegna del Giunto d’Oro, il riconoscimento che da tre edizioni viene assegnato a un cittadino che si sia distinto in maniera particolare: questa volta è andato a , consigliere negli Anni Sessanta, da cinquant’anni attivo nel volontariato, un passato da dirigente nel settore commerciale della grande distribuzione, oggi presidente del Consorzio agrario cardanese, del Circolo degli Arsaghi e segretario del club ciclistico cardanese e del Quarto Stato.
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