«Cari giovani, non abbiate paura Il futuro passa dalla curiosità»

È stato inaugurato ieri il nuovo anno accademico all’Università Cattaneo

«Non è la specie più forte che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che risponde meglio al cambiamento». L’osservazione di Charles Darwin è quanto mai attuale in un tempo di mutamenti come quello presente. Ed è proprio all’insegna delle competenze per le nuove sfide economico sociali che è stato inaugurato ieri il nuovo anno accademico alla Liuc – Università Cattaneo.

L’ateneo delle imprese per le imprese guarda al futuro con fiducia e preparandosi alle nuove sfide, senza dimenticare il proprio passato iniziato nel 1991. All’inaugurazione di allora era intervenuto il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ieri, dopo 25 anni, nell’aula Bussolati era presente il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.
Formazione e cultura, ha sottolineato Michele Graglia, Presidente della Cattaneo, sono gli ingredienti indispensabili per un futuro che da una parte dia ad ogni giovane la convinzione di poter contribuire,

con le proprie capacità, al progresso economico e sociale e dall’altra allontani i sentimenti di rassegnazione al peggio. «Non può e non deve far paura – ha aggiunto – la ricerca del cambiamento, unica vera strada per un continuo e positivo miglioramento».
Il presidente della Liuc ha raccomandato ai giovani di essere «maledettamente curiosi» nella ricerca del proprio futuro e ai più anziani di «continuare a credere in loro e a lavorare per impostare un futuro di successo». La parola è poi passata al Rettore Federico Visconti che ha ufficialmente aperto l’anno accademico soffermandosi sul Piano strategico 2016-20, un piano che ha definito «ambizioso, imperniato sulle sfide derivanti dalle grandi trasformazioni che stanno interessando il sistema manifatturiero e l’intero ambiente economico. Industria 4.0, ma non solo. E un piano pragmatico nei mezzi». In un quadro ambientale difficile, ha detto Visconti, la strada è obbligata: «si deve investire per arricchire la proposta di valore da indirizzare agli studenti».

Tra i tanti “cantieri d’innovazione” della Liuc, il Rettore ha citato anche gli interventi sull’offerta formativa: la progettazione del nuovo percorso in inglese “Innovation and Entrepreneurship” per la Scuola di Economia e Management, la valorizzazione di due filoni di attività, sulla proprietà intellettuale e sugli strumenti alternativi di soluzione delle controversie per la Scuola di Diritto, l’incremento dei corsi in inglese per la Scuola di Ingegneria industriale e lo sviluppo dei percorsi di Laurea Magistrale recentemente attivati in Progettazione e gestione della fabbrica intelligente e in Digital consulting.
All’inaugurazione è intervenuto anche il rappresentante degli studenti nel CdA dell’Università, Antonio Lauri, che ha evidenziato come la vicinanza alle imprese permetta agli studenti di vivere l’università in modo innovativo e come l’ateneo permetta di fare la differenza non solo nel lavoro, ma anche nella vita.
Al professore emerito del Politecnico di Milano Armando Brandolese (sua la citazione dall’Origine della specie di Darwin) è stata affidata la prolusione sulle competenze per le nuove sfide che la quarta rivoluzione industriale richiede. «L’Italia non può fare a meno di avere un settore industriale manifatturiero ampio e competitivo – ha dichiarato – e ciò sia per salvaguardare e, se possibile, aumentare, i milioni di posti lavoro del settore sia per assicurare il mantenimento della capacità innovativa di prodotto che sola può garantire lo sviluppo industriale nel medio – lungo termine». Siamo, ha detto il professore, all’ultima chiamata per fermare la deindustrializzazione italiana: fondamentali sono le scuole e le università.