Carlos Tavares si è dimesso dal ruolo di CEO di Stellantis con effetto immediato. La decisione, accettata dal consiglio d’amministrazione, è stata comunicata personalmente dal presidente John Elkann al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il gruppo ha annunciato che il processo per la nomina di un nuovo CEO permanente, gestito da un Comitato Speciale, si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, Elkann guiderà un nuovo Comitato Esecutivo ad interim. Stellantis ha confermato la guidance sui risultati 2024 presentata lo scorso ottobre.
“Ringraziamo Carlos Tavares per il suo impegno nella creazione di Stellantis e nel rilancio di PSA e Opel”, ha dichiarato Elkann, sottolineando la continuità strategica del gruppo durante questa fase di transizione. Tuttavia, Henri de Castries, Senior Independent Director di Stellantis, ha rivelato che “nelle ultime settimane sono emerse divergenze di visione tra il Consiglio e il CEO”, portando alla decisione delle dimissioni.
Reazioni politiche e preoccupazioni industriali
Le dimissioni di Tavares hanno sollevato reazioni nel panorama politico italiano. La Lega ha criticato aspramente l’ex CEO, definendo la sua gestione “disastrosa”. Carlo Calenda, leader di Azione, ha ribadito la necessità di convocare Elkann in Parlamento per discutere il futuro del gruppo. Anche Giuseppe Conte, leader del M5S, ha espresso preoccupazioni per l’impatto della crisi sugli stabilimenti e sull’indotto, annunciando un incontro con i lavoratori di Pomigliano.
Le dimissioni arrivano in un momento delicato per Stellantis, con problematiche legate a cassa integrazione, commesse incerte e il futuro dell’automotive italiano. Secondo Conte, è essenziale che il governo e Stellantis forniscano risposte concrete per evitare che la crisi del settore venga gestita con “improvvisazione”.