Caro Beppe sei rimasto dalla parte di chi vince

L’editoriale di Francesco Caielli dopo l’esonero di Sannino e il seguente addio di Sean Sogliano al Carpi

Caro Beppe Sannino, a quest’ora ti sarai già sfogato a modo tuo: avrai fatto la tua corsa per le strade attorno a casa, nel buio e nel silenzio. Una corsa buona a fare andar via la rabbia, di certo non sufficiente a digerire la merda che hai dovuto mangiare in queste ore. Perché le delusioni, come le sconfitte, non sono tutte uguali: da alcune ci si rialza, altre ti lasciano per terra più morto che vivo.

Questa è tosta, Beppe: perché nemmeno noi riusciamo a darci una spiegazione. Eravamo convinti che con te (e Sean) il Carpi si sarebbe salvato e siamo convinti che senza te (e senza Sean) il Carpi retrocederà. E, diciamolo subito così ci leviamo il pensiero, contro Castori non abbiamo nulla: anzi. Ma qui stiamo parlando di Sannino, o meglio: stiamo parlando con Sannino. Un amico, prima che un bravo allenatore. Quindi mettiamo le cose in chiaro: siamo di parte, e se questa cosa a qualcuno non va giù volti pure pagina e non vada avanti a leggere. Perché non faremo giri di parole e non ci lanceremo in disamine tecniche: parleremo a un amico che ora ha bisogno di una ragione per sorridere.
Vieni a Varese e vieni subito. Vieni ed esci, cammina per il corso e vai a mangiare da Silvano o a Barasso, passeggia per le vie del centro e vai a fare una corsetta in ciclabile giù sul lago. Vieni a Varese e vai allo stadio che lì la porta per te è sempre aperta. Vieni, e ti renderai conto di una cosa: sei l’allenatore più fortunato del mondo. Perché non ce n’è un altro che possa permettersi di andare in una città dove ha lavorato ed essere accolto come un eroe. Sempre, per sempre, da tutti. Forse solo Mourinho e la Milano nerazzurra hanno un rapporto così stretto e viscerale, forse: te ne rendi conto o no?
Già che sei da queste parti, vai a vedere una partita del Varese: fidati, merita. Vai a vedere quello che hai fatto, perché senza il tuo Varese quello di oggi non esisterebbe: oppure esisterebbe ma non sarebbe così, non avrebbe questo spirito. E occhio, Beppe: noi non stiamo dicendo che per tirarti su devi guardarti indietro. Non siamo dei deficienti, lo sappiamo che otterremmo l’effetto contrario: anche se il tuo passato non te lo leva nessuno, quello prima del Varese e quello dopo il Varese. Guarda avanti e annusa: lo senti? È il profumo della rivincita: quella che ti prenderai, quella che vi prenderete.
Eh sì, perché questi forse non si sono resi conto di quello che hanno fatto. Sono andati a stuzzicare non uno, ma due leoni. Tu e Sean siete una coppia che non deve aver paura neanche del diavolo, il fatto che ora vi abbiano tirato questa pugnalata non significa nulla. O meglio, significa che avrebbero dovuto essere più spietati: Sogliano e Sannino li devi uccidere e lasciarli per terra, perché se li ferisci e basta poi diventa un casino per davvero. Perché non dimenticano e si riprendono tutto quello che gli viene tolto. Ormai è diventata una questione personale, tra voi due e questo calcio che ci fa sempre più schifo. L’obiettivo di Sean sarà quello di dimostrare al mondo che quelli del Carpi si sono sbagliati e che lui ci aveva visto giusto nel puntare su di te. Lo dimostrerà a modo suo: scegliendoti per metterti sulla panchina della sua prossima squadra. Non finisce qui, non finisce così. Beppe, via quella faccia. Sempre e comunque preferiremmo di gran lunga essere di fianco a Sogliano, piuttosto che stare di fianco a quelli che hanno provato a fargli del male. Scommettiamo?