MILANO – Nel 2021 la povertà energetica in Lombardia ha colpito circa 230mila nuclei famigliari, pari al 5,1 per cento delle famiglie lombarde (contro l’8,5 per cento della media nazionale), ma tra quelle con una spesa equivalente mensile inferiore a euro 1.015 – o a euro 1.350 per una coppia con un figlio -, la percentuale sale al 49 per cento.
Questo il quadro emerso dalla Missione valutativa promossa dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione presieduto da Claudio Mangiarotti (Fd’I) e da Massimo Vizzardi (Azione Italia Viva) congiuntamente con la Commissione Ambiente e Protezione Civile (Presidente Alessandro Cantoni – Lombardia Ideale).
Una famiglia è considerata in povertà energetica quando il pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica mette in difficoltà finanziarie il nucleo. Il basso reddito familiare, le inadeguate condizioni abitative e i prezzi elevati dell’energia concorrono ad aumentare il rischio di povertà energetica. La ricerca è stata illustrata dalla professoressa Paola Valbonesi dell’Università degli Studi di Padova e dal professor Raffaele Miniaci dell’Università degli Studi di Brescia, in collaborazione con l’Ufficio Studi, Analisi leggi e Politiche regionali del Consiglio regionale, la DG Casa e housing sociale di Regione Lombardia e dagli Uffici di Aler Bergamo Lecco Sondrio, Aler Brescia, Cremona e Mantova. Aler Milano, Aler Pavia e Lodi, Aler Varese, Busto Arsizio, Como, Monza e Brianza.
Da un punto di vista geografico, la spesa varia considerevolmente tra Comuni lombardi. I Comuni pedemontani e montani non turistici sono più a rischio, a causa di condizioni climatiche sfavorevoli, abitazioni di qualità inferiore e minore capacità di spesa. La spesa media per metro quadro necessaria per mantenere le abitazioni ad una temperatura adeguata varia dai 11 a 60 euro per metro quadro, con i Comuni montani, dell’Oltrepò e di alcune fasce della Pianura Padana che hanno costi medi maggiori degli altri. Milano e i Comuni nel raggio di una trentina di chilometri sono invece quelli a minor rischio di povertà energetica.