Caro Varese, grazie e buone vacanze Ai playoff non ci hai mai creduto

VARESE Mister e ragazzi del Varese, non prendiamoci in giro: ci avete salvato svolgendo il compitino per il quale eravate stati pagati e regalando alla città il 20° campionato di serie B in 113 anni. Quindi, grazie di tutto e buone vacanze. Restano 7 partite da giocare ma è inutile continuare a parlare di playoff e illudere i tifosi: non ci credete, e forse non ci avete mai creduto perché altrimenti le facce del Vicenza o del Padova non sarebbero state accecate di sangue più delle vostre.

Niente di male: le cose bisogna volerle ferocemente più degli avversari, e per ottenerle è necessario rischiare l’osso del collo più di loro, correre e soffrire più di loro. Voi non ci sete mai riusciti e vi siete sempre accontentati quando passava un treno che poi non sarebbe passato più (due punti contro le prime sei): arrivate al limite tra normalità ed eccezionalita poi vi fermate, senza nemmeno provare a superarlo. Vi piacete così. Contate quello che avete, specchiandovi in quello che siete. Pensando di non avere più nulla da dimostrare agli altri e a voi stessi. Non credete ai sogni, se non a parole. E non sapete regalarne a chi vi circonda.

Tanto un paio di voi l’anno prossimo saranno comunque in serie A. Altri non hanno mai avuto voglia di andarci, accontentandosi dei complimenti per essere splendidi giocatori di A finiti chissà come nelle categorie inferiori, e altri ancora non credono di poterci tornare.

Mai percepito quest’anno nelle vostre partite l’aspirazione di chi pensa a ribaltare le gerarchie, a stracciare i pronostici, a fare vedere che lo spirito del Varese batte anche i giganti: “Tanto loro sono più forti”. “Tanto dovevamo salvarci”, “Tanto nessuno ci chiede l’impossibile”, “Tanto l’anno prossimo siamo ancora qui”. Quest’anno in quello spogliatoio si ragiona così, non è un male, ma neanche bene: l’impegno ce lo mettete, la gambina e il cuoricino pure, mai un passo in più. C’è l’allenamento, c’è la partita, c’è il resto: mai un tutt’uno, mai un colpo di testa (in campo), mai qualcosa che vada oltre la severa professionalità. Contenti voi, contenti tutti: buone vacanze e avanti i giovani.

Sabato vorremmo vedere undici Bastianoni, undici Lazaar, undici attaccanti della Primavera come Forte: forse non avranno mai i numeri dei compagni che li precedono, ma almeno il Varese giocherà la prima partita di questo campionato sapendo che, comunque vada, come cantava la Primavera di Mangia prima di scendere in campo, “non succederà più”, come se fosse l’ultima volta che potesse giocare assieme (ma bisogna avere il piacere di farlo).

Prendiamo la classifica del ritorno: avete racimolato 17 punti, come Bari e Spezia: +4 dai playout, -6 dai playoff, -16 dal Novara (33), -10 dal Verona (27), -9 dal Livorno (26), -8 dall’Empoli (25). Vi siete salvati e fermati, tutto qui. Facendo il minimo sindacale (un punticino qui e uno là, accolti spesso trionfalmente). È ora di dirvi grazie lo stesso e buone vacanze, lasciando nel dimenticatoio gol e giocate che a Masnago, ormai, appartengono al passato.

Andrea Confalonieri

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