LAVENO MOMBELLO Ci saranno forse meno carri, ma il tradizionale Carnevale lavenese si farà lo stesso. Le nuove normative per la realizzazione dei classici carri allegorici stanno infatti mettendo i bastoni fra le ruote della grande festa di Laveno (e non solo), ma la Pro Loco, che da sempre organizza i due giorni di manifestazione, è già al lavoro per proporre ugualmente uno spettacolo degno di tal nome, anche se la diminuzione dei carri allegorici farà sicuramente sentire i propri effetti.
I problemi derivano come detto dalla nuova normativa, che prevede una certificazione per i carri: in pratica ognuna delle allegorie su quattro ruote, per poter essere ammessa alle sfilate di Carnevale, deve essere esaminata da un tecnico, il quale rilascia una apposita autorizzazione di conformità alle nuove norme. Norme che riguardano ad esempio i mezzi di traino o trasporto della scenografia, spesso trattori, e la sicurezza degli stessi. Tutta l’operazione ha naturalmente un costo, e se da un lato non sarebbe corretto discutere,
né tantomeno criticare, l’introduzione di misure a tutela di chi occupa i carri e degli spettatori, dall’altro le certificazioni obbligatorie incideranno senza dubbio sul numero di mezzi allegorici che prenderanno parte alle sfilate, fra l’altro già in diminuzione negli ultimi anni. Come detto però, la Pro Loco di Laveno è già al lavoro per cercare di non compromettere l’edizione 2010 del tradizionale Carnevale, manifestazione che, va ricordato, continua imperterrita da oltre cinquant’anni: proprio la Pro Loco ha infatti già confermato le due date di festa, che saranno giovedì 18 febbraio per la versione notturna e sabato 20 per la diurna, la presenza dello stand gastronomico in piazza Caduti del Lavoro e il concorso per le maschere più belle. Sul fronte iscrizioni invece, è già arrivata la richiesta per alcuni carri allegorici, ma meno rispetto agli scorsi anni e con la defezione di qualche storico “produttore”. Nessun problema invece per i gruppi mascherati, ed è quindi garantita la presenza di legioni di antichi romani, fatine del bosco e via dicendo.
Sensibile al problema anche il sindaco di Laveno Mombello Ercole Ielmini. «Sulle norme – ha detto – c’è poco da discutere. Bisognerà ora studiarle a dovere e capire nel dettaglio quali sono i mezzi e le “situazioni” che possono essere sviluppate e utilizzate, e quali invece non sono autorizzabili. E’ già previsto un incontro fra pochi giorni, nel quale parleremo della situazione e decideremo il da farsi».
b.melazzini
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