Carte clonate e conti a secco Incastrata la banda “asiatica”

È stata smascherata dai carabinieri la banda delle carte di credito clonate che da tempo imperversava tra Samarate e di dintorni. Negli ultimi giorni, infatti, diversi cittadini residenti alle porte di Busto Arsizio si sono ritrovati con il conto corrente prosciugato, ma i carabinieri della stazione di Samarate, coordinati dai colleghi della Compagnia di Busto Arsizio, guidati dal capitano , li hanno fermati.

Si tratta di quattro bengalesi, residenti tra Milano e Napoli, che si erano specializzati in truffe e raggiri telematici. Per i carabinieri si è trattato di una lunga e complessa attività investigativa, al termine della quale i quattro individui di origine asiatica sono stati denunciati a piede libero per i reati di ricettazione e utilizzo indebito di carte di credito in concorso.

L’indagine è scaturita dalle denunce effettuate da alcuni cittadini di Samarate, i quali si sono messi in allarme dopo aver notato che sui propri conti corrente erano spuntate voci di spesa e movimenti passivi del tutto inspiegabili. Cifre assurde, relative a operazioni bancarie mai effettuate. Complessivamente i quattro uomini erano riusciti a “succhiare” diverse migliaia di euro dai conti in banca delle loro vittime. Si parla di un consistente giro d’affari anche se per il momento una precisa quantificazione del bottino non è stata ancora effettuata. Dai successivi accertamenti è emerso che la banda ha messo in piedi una rete ben organizzata e perfettamente orchestrata nella quale altre persone sarebbero potute rimanere impigliate. Ma lo stratagemma informatico è stato scoperto dalle indagini dei militari che si sono avvalsi di personale specializzato in crimini informatici.

Grazie alla collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine i responsabili del raggiro telematico sono stati individuati e denunciati alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio.

Ma le indagini andranno avanti anche nelle prossime ore. I carabinieri, infatti, stanno effettuando ulteriori accertamenti tecnici per verificare le modalità di acquisizione dei dati sensibili riportati sulle carte di credito clonate. L’attività dei militari ha anche l’obiettivo di chiarire la “fonte” della clonazione, ma anche eventuali altri complici che in qualche modo potrebbero aver preso parte alla super truffa telematica. Ci sono diverse circostanze ancora da chiarire, ma intanto i responsabili sono stati beccati.

© riproduzione riservata