Prima fiorente cartiera, poi area dismessa in stato di degrado, domani gioiello foriero di preziose opere di valorizzazione per il territorio. Per l’area della cartiera Vita Mayer di Cairate si approssima l’avvio della “terza vita”. E questa metamorfosi verso nuovi orizzonti riposa su due elementi precisi: Uno è il protocollo d’intesa firmato ieri mattina da comuni di Cairate e Fagnano Olona e Regione Lombardia. I tre autografi sull’accordo che porterà alla rivitalizzazione dell’area di proprietà di Prealpi Servizi sono quelli di ,
primo cittadino fagnanese, , suo collega di Cairate e dell’assessore tradatese al Pirellone con deleghe a post Expo e città metropolitana . Il secondo aspetto si fonda su una considerazione elementare ma basilare: per dare nuova linfa all’area occorre lentamente liberarla da ciò che di essa non serve più. E allora ecco che, contestualmente alla stipula dell’accordo, è partita colpo di ruspa dopo colpo di ruspa la demolizione di una vecchia torre di una trentina di metri. Insomma, in un’area di 200 mila metri quadrati che ieri era una cartiera e lo fu fino al 1977 si aprirà un nuovo mondo. «Il percorso di riqualificazione dell’area e di recupero urbanistico e ambientale- si legge nel testo dell’accordo – dovrà migliorare la sicurezza e la qualità ecologico-ambientale del sito in una prospettiva di area vasta (Valle Olona)».
Tre gli obiettivi che alla fine dovranno uscire dall’imponente lavoro che per forza di cose abbraccerà un arco temporale ampio: miglioramento della sicurezza idraulica e situazione ecologica-ambientale dell’area, ricomposizione del contesto urbano che eviti ulteriore usura di suolo e bonifica e rigenerazione di un’area industriale dismessa. La bonifica, lo smaltimento delle coperture in amianto e la demolizione dei tre edifici della cartiera sono stati affidati alla Edam. Una parte di tutto questo, ovvero la bonifica e la liberazione dell’area dall’amianto, è già divenuta realtà a fine settembre e ha richiesto un mese di lavori. Ora è decollata anche la restante. Certo, la scomparsa fisica degli edifici della cartiera non costituirà anche quella della memoria storica di un’attività che per tre quarti di secolo è stata un vanto non solo per Cairate ma per un intero territorio.
E il fatto che, all’appuntamento di ieri mattina, fossero presenti anche ex dipendenti del colosso cartieristico testimonia a dovere questa continuità storica. Un fatto è certo: una volta create le condizioni per il sorgere della terza vita, la cartiera, ha precisato Mazzucchelli, «sarà al servizio della comunità di Cairate e non solo». Il primo cittadino del municipio del Monastero ha già al riguardo messo l’occhio su alcuni esempi positivi di recupero in giro per il mondo, uno su tutti quello di un’area del bacino carbonifero della Ruhr in Germania. Una soluzione in grado di fare convivere qualche elemento di testimonianza della cartiera che fu con nuove soluzioni ambientali e ricettive in grado di attirare anche sul piano turistico. E così, dopo una serie di tentativi andati a vuoto per cercare di far conoscere all’ex cartiera una seconda giovinezza, stavolta il passo è stato compiuto. «Quando lo avevo messo nel mio programma elettorale nel mio primo mandato del 2011– spiega Mazzucchelli.- ci avevano dato dei visionari, invece questa è la dimostrazione che anche un piccolo comune può avviare grandi progetti». Con il recupero del monastero, quello dell’area ex cartiera è l’altra grande ala con cui Cairate vola verso cieli di sviluppo futuro.