Casciago sotto chocdopo il tentato omicidio

CASCIAGO «Creare dal basso, partendo dalla società civile, una sorta di rete famigliare che prevenga i disagi all’interno delle famiglie e che funga da ammortizzatore». La proposta è dell’ex sindaco di Casciago Andrea Zanotti, che ora siede tra i banchi della minoranza, all’indomani del grave episodio di cronaca che ha scosso il paese ed in particolare la frazione di Morosolo.
Sabato mattina Doriana Penna, prostrata da anni di soprusi e minacce, ha cercato di uccidere con quattro coltellate nella sua abitazione di via Papa Giovanni XXIII,

il convivente Roberto Carù, già noto alle forze dell’ordine. La donna si trova ora nel carcere femminile di Monza dove domani mattina verrà sottoposta all’interrogatorio di garanzia; mentre l’uomo è ricoverato, non in pericolo di vita, all’ospedale di Varese. Le due figlie della coppia, di 7 e 14 anni, che al momento del fatto dormivano, sono state affidate ai nonni materni.

Un fatto inedito per la piccola comunità di Casciago che ha alimentato il dibattito sui disagi che si vivono all’interno delle famiglie e che coinvolgono molto spesso anche i bambini. «Per prevenire episodi così gravi – ragiona Zanotti – sarebbe auspicabile che si creasse una rete informale nella società dove le persone possano confidarsi e confrontarsi prima che i gravi problemi che affliggono certe famiglie emergano in tutta la loro violenza e drammaticità».
Nessun intervento calato dall’alto: la spinta dovrebbe venire dal basso. «Questo non è compito del Comune anche per ovvi motivi di privacy – prosegue l’ex sindaco – ma della società civile che a Casciago già opera attraverso associazioni come Villaggio Sos, Condominio Solidale e San Vincenzo ma che evidentemente non può bastare». «Se si tornasse ai vecchi rapporti di vicinato – conclude Zanotti – e la gente tornasse a parlarsi forse si potrebbero prevenire meglio certe tragedie».

e.romano

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