Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha depositato presso la Corte d’Appello di Milano la richiesta di scarcerazione per Abedini Najafabadi Mohammad, cittadino iraniano arrestato il 16 dicembre scorso all’aeroporto di Malpensa su richiesta degli Stati Uniti. La vicenda si è intrecciata con il caso della giornalista Cecilia Sala, fermata in Iran e successivamente rientrata in Italia.
Le accuse e la richiesta di estradizione
Abedini era stato fermato con l’accusa di aver esportato materiali tecnologici statunitensi in Iran e di aver fornito supporto alle Guardie Rivoluzionarie, considerate dagli USA un’organizzazione terroristica. Le autorità americane avevano già richiesto la sua estradizione, ma il Ministero della Giustizia italiano ha ritenuto che le accuse non siano sufficientemente supportate dalle leggi italiane.
La posizione del Ministero della Giustizia
In una nota ufficiale, il Ministero ha spiegato che la decisione si basa sul trattato di estradizione tra Italia e Stati Uniti, secondo il quale possono essere estradati solo soggetti accusati di reati riconosciuti da entrambe le legislazioni.
La nota specifica che:
- La prima accusa, di associazione a delinquere per violare l’Ieepa (International Emergency Economic Powers Act), non ha un corrispettivo nel diritto penale italiano.
- Le altre accuse, relative a supporto materiale a un’organizzazione terroristica che avrebbe causato morti, non sono suffragate da prove concrete.
L’unica attività emersa con certezza è quella di commercio di strumenti tecnologici da parte di società riconducibili ad Abedini, strumenti che potrebbero avere applicazioni militari, ma non necessariamente.
La svolta diplomatica
Secondo le indiscrezioni, il ministro Nordio avrebbe scelto di evitare la scarcerazione immediata per non incrinare i rapporti con gli Stati Uniti. Tuttavia, dopo il rientro in Italia della giornalista Cecilia Sala, il quadro diplomatico sarebbe cambiato.
Il via libera alla richiesta di scarcerazione sarebbe arrivato sia dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dal lato statunitense, con il benestare sia del presidente uscente Joe Biden che del presidente eletto Donald Trump.
Conclusioni
Il caso Abedini rappresenta un delicato intreccio tra giustizia e diplomazia internazionale, che ha visto l’Italia muoversi con cautela per evitare tensioni con gli Stati Uniti. Ora si attende la decisione della Corte d’Appello di Milano, che potrebbe segnare la chiusura di questa complessa vicenda.