Il commissario straordinario resterà alla guida della Fondazione Molina sino al 28 maggio 2018. «O sino a quando – precisa Pallino stesso – il sindaco non nominerà un nuovo consiglio di amministrazione. Come già detto in diverse occasioni è sua piena facoltà intervenire». , di fatto, non è mai intervenuto sul tema, nonostante le richieste di farsi avanti piovute da diversi schieramenti politici. Ats ha prorogato il commissariamento dell’ente sino al maggio prossimo. Ieri era in scadenza l’incarico affidato a Pallino dopo l’apertura di un’indagine conoscitiva da parte del consiglio regionale: in serata è arrivata la conferma della proroga chiudendo di fatto una giornata in cui si erano susseguite ore di incertezza.
La vicenda è nota e nei mesi ha avuto dei risvolti giudiziari. , l’ex presidente della fondazione destituito lo scorso inverno insieme a tutto il cda, è indagato per peculato. Senza proroga avrebbe potuto tornare ai vertici della fondazione? Questa la domanda che ieri si sono posti in molti. Tornare ai vertici della fondazione da indagato avrebbe forse potuto creare qualche imbarazzo all’attuale maggioranza.
Visto che, come detto, Galimberti avrebbe potuto a quel punto intervenire con nuove nomine. La proroga, considerando il fatto che sulla vicenda è pendente anche una decisione del Tar, ha chiuso la vicenda. Nessuno scossone per il momento. Sulla gestione dell’ente precedente il commissariamento pendono due filoni d’inchiesta che hanno un medesimo punto d’origine, le verifiche in relazione a due prestiti concessi a privati dalla Fondazione Molina, ma che procedono separatamente con diversi indagati e diverse contestazioni.
La prima inchiesta vede indagati per la sola accusa di peculato Christian Campiotti (Lega Civica), ex presidente del Cda del Molina oggi commissariato, (Lega Civica), editore di Rete 55 Tv varesina alla quale, tramite la controllata Rete 55 Evolution, la Fondazione Molina ha concesso un prestito obbligazionario di 450 mila euro e (Lega Nord), presidente della Fondazione comunitaria del varesotto, per un secondo prestito obbligazionario di pari importo concesso sempre dalla Fondazione Molina alla Mata spa.
Da quell’inchiesta si è sviluppato un secondo troncone di indagine, sempre condotto dai militari della guardia di finanza di Varese e coordinato dal pubblico ministero di Varese , che ha portato alle perquisizioni eseguite nella sede della Fondazione comunitaria del varesotto e negli uffici di Luca Galli e dell’ex vicesindaco di Varese (ex Forza Italia oggi in quota Lega Civica) e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre nove persone. Ermolli, Galli e sette imprenditori varesini e milanesi.