VARESE La riduzione dell’orario di lavoro decisa a marzo, non è stata sufficiente. Cobra Automotive Technologies richiede 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per 390 lavoratori della sede di Varese. L’annuncio è stato dato martedì dal direttore generale del gruppo Che Naraine, dopo l’incontro con tutti i dipendenti, chiarendo che «si tratta soltanto di uno degli strumenti presi per contrastare la difficoltà del momento».
«La crisi che stiamo vivendo è un fenomeno del tutto eccezionale, con impatto in ogni settore e in ogni Paese del mondo – ha spiegato – ed è difficile in questo momento prevedere quando avverrà la ripresa. Ma sappiamo che finirà e in quel momento Cobra sarà più forte. Per questo stiamo operando per razionalizzare i costi, eliminare gli sprechi, migliorare i processi e gli investimenti, nella massima trasparenza con i lavoratori». A marzo, in base a un accordo raggiunto con le rappresentanze sindacali di Fim-Cisl e Fiom-Cgil allo stabilimento varesino era partita una riduzione oraria per due mesi (in corso), per 200 lavoratori.
Naraine spiega però che i dati ancora negativi del settore auto hanno reso necessario «dotarci, tra gli altri, anche di questo strumento, per affrontare un momento così difficile». E così, per la prima volta in assoluto, in Cobra Automotive Technologies arriva la cassa integrazione ordinaria. La richiesta è partita lunedì per tutti i 390 lavoratori (dagli operai agli impiegati) dello stabilimento varesino, per 13 settimane a partire dal 25 maggio. Nei prossimi giorni sarà fissato un incontro con i sindacati per concordarne le modalità:
«Abbiamo richiesto il massimo disponibile per non avere limiti alla possibilità di utilizzo – chiarisce Dario Capelli, direttore personale di Cobra At – ma non significa che utilizzeremo tutti questi giorni, e comunque sulle modalità ci confronteremo con i sindacati. Di certo, Cobra non può permettersi di chiudere la fabbrica per un’intera settimana, perché deve essere sempre pronta a servire i clienti». «La decisione era nell’aria, ma siamo un po’ perplessi per una richiesta anticipata, quando l’accordo sindacale dura fino a metà maggio – osserva Mario Ballante, Fim Cisl – chiederemo chiarezza su quello che succederà ai lavoratori».
Ma Cobra non è l’unica eccellenza imprenditoriale che annuncia il ricorso agli ammortizzatori sociali. La Inca di Porto Valtravaglia, tra le aziende più importanti del Luinese, 260 dipendenti un settore di nicchia come quello delle confezioni e capsule per profumeria e cosmetica, ha avviato la richiesta di cassa integrazione straordinaria per 150 dipendenti dal 4 maggio 2009 al 4 maggio 2010: «È stato fissato un nuovo incontro con il sindacato il 27 aprile, mentre il 30 è prevista la convocazione in Regione per sancire le modalità definitive – spiega Paolo Lenna della Fiom Varese – è una situazione di particolare gravità».
Piero Orlando
s.bartolini
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