Dove ci sono giocatori e allenatore del Varese sporchi di fango, ci siamo noi, ci siete voi. Orgogliosi di voi. Orgogliosi di loro. Perché usciamo dallo stadio con qualcosa di molto più grande del 2-2 che non è arrivato: con l’ennesima prova affilata, rabbiosa, maiuscola del Varese che gioca meglio, merita e “vince” sul campo quando la partita per chiunque diventerebbe la sua tomba (anche a Frosinone eravamo sotto, anche col Modena ci avevano ripreso). Usciamo dallo stadio con l’immagine
più bella per qualunque tifoso biancorosso: quattro attaccanti in campo (Petkovic-Neto-Miracoli-Forte: 4-2-4? No, 1-10 e tutti dentro a provarci) e una squadra che andrà in serie A messa all’angolo con il gioco, l’inerzia, lo spirito, la spregiudicatezza dei piccoli grandi uomini. Come il Bari, come il Frosinone, come il Modena, anche il Catania a un certo punto subiva la soggezione, il timore, il coraggio di crederci del Varese. La davano per vinta sul 2-0 ma quelli che hanno tremato nelle mutande non eravamo noi.
Non è vero che Sannino ha battuto il suo passato, al massimo lo ha abbracciato e ha rischiato di farsi stringere così forte da restarne schiacciato. Nella ripresa abbiamo contato tre azioni da gol (Petkovic e due volte Miracoli soli davanti al portiere) più il 2-1 di Neto, e la gente davanti alla tv meritava di rivedere almeno una volta il gol annullato per fuorigioco a Miracoli di cui nessuno parla (l’avessero annullato ai siciliani, ci saremmo stufati di rivederlo). Ma va bene così, non viviamo di rimpianti, siamo orgogliosi di voi ragazzi che entrate dalla panchina o rimanete a casa ma domani vi ritroverete comunque al campo con il solito sorriso, e alla sera non vorrete più andare a casa. Siamo orgogliosi di Bettinelli che non sarà un pr, un estroverso, uno che cerca l’applauso, l’apparenza o l’amicizia, ma antepone davvero l’interesse dei suoi ragazzi (guardate l’occasione che sta dando a Petkovic e a Tamas) al suo. E l’interesse del Varese persino alla sua stessa vita.
E se davvero fosse stato Michele Lo Nero ad avere sbarrato le porte a un misterioso pakistano senza un euro, saremmo orgogliosi di lui. Non da servi di Lo Nero, ma da tifosi del Varese.