In tribuna al Franco Ossola ieri anche Giampaolo Calzi, ex biancorosso all’inizio della scorsa stagione, purtroppo per lui e per il Varese costellata da un sacco di infortuni che ne hanno condizionato le possibilità (e potenzialità) di rendimento.
La carriera di Calzi, attualmente libero dopo una prima parte di stagione all’Olginatese, è legata profondamente a Sauro Catellani, suo procuratore per 15 anni; impossibile dunque non chiedergli qualcosa sul (potenziale) futuro punto di riferimento dei colori biancorossi: «Il nostro rapporto è stato come quello tra un padre e un figlio – racconta Calzi, dalla cui voce emergono stima e riconoscenza – È stato il mio procuratore dall’età di 15 anni e mi ha fatto giocare più di 300 partite tra i professionisti: a lui devo tutta la mia carriera. Una persona squisita, serissima, d’altri tempi per modi e competenza. Persone così è raro trovarne nel mondo del calcio».
Secondo Calzi, per il Varese avere Catellani «sarebbe perfetto. Con me si sfonda una porta aperta, ma con chiunque parli nell’ambiente non sentirai nulla di diverso perché gode di un rispetto enorme. E suo figlio, Fulvio, è un ragazzo molto in gamba, che sta seguendo le orme del padre – conclude Calzi, prima di seguire con attenzione la partita – sono persone davvero per bene».
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