– Non convincono l’amministrazione comunale di Travedona Monate, le conclusioni contenute nella relazione sul piano di monitoraggio ambientale presentata dalla Holcim, proprietaria della cava che sorge nei pressi del lago di Monate e depositata in Provincia.
La relazione che prende le mosse dagli studi effettuati tra settembre 2013 ed agosto 2014, valuta gli effetti delle attività estrattive della cava Faraona sull’equilibrio eco-bio-idrogeologico del lago di Monate e più in generale sui sistemi idrici di superficie e sotterranei, che sono coinvolti dalle attività estrattive.
La giunta di Travedona Monate ha messo a punto una serie di controdeduzioni che sono state fatte recapitare a Villa Recalcati. «Esprimiamo soddisfazione per lo spirito di collegialità e collaborazione che ha animato l’attività – premette il sindaco – tuttavia vogliamo porre n evidenza alcune criticità rilevanti che sono emerse durante il primo anni di monitoraggio».
L’obiettivo del Comune è quello di salvaguardare il delicato ecosistema del lago di Monate e la falda acquifera del paese; il dialogo tra amministrazione comunale e Holcim va avanti da mesi, in assoluta trasparenza; tutti i documenti vengono pubblicati sul sito web del Comune.
«Le conclusioni contenute nella relazione – prosegue il sindaco – non sono adeguatamente supportate dall’analisi dei dati raccolti e ci sembrano quanto meno affrettate e grossolane; questo è il motivo della nostra perplessità».
Nella relazione avanzata dalla proprietà della cava Faraona, si avanza anche la proposta di variare il piano di monitoraggio. «Al contrario – osserva il primo cittadino – a noi sembrano necessari ulteriori approfondimenti; il rilevamento dei dati ha sofferto problemi notevoli. Il dato di portata del torrente Acquanegra è fondamentale per trarre ogni conclusione relativa agli impatti delle attività estrattive sul bilancio idrogeologico del lago; è indispensabile che queste incertezze vengano risolte».
C’è
poi la questione della tutela della falda acquifera di Travedona Monate; il Comune chiede la massima attenzione sui rilevamenti effettuati al pozzo di approvvigionamento. «Rilievi che non devono essere interrotti» dichiara Colombo, che nella relazione del Comune ha avanzato delle controproposte.
«Proponiamo un’estensione del piano di monitoraggio – conclude il primo cittadino – c’è la necessità di misurare anche le vibrazioni indotte dalle onde sonore e riteniamo opportuno procedere anche da un monitoraggio della qualità dell’aria sul territorio comunale». Il rilevamento sarà condotto in collaborazione con Arpa Lombardia in largo 5 Alpini ed inizierà a marzo per cinque settimane, per proseguire nel mese di ottobre.