Cazzago, il temolo gigante era nel lago da 30 anni

CAZZAGO BRABBIA Aveva trent’anni, era stato immesso nel bacino forse per ripulire l’acqua da piante e foglie sospese e molto probabilmente non era neanche da solo. Sono questi i dati più rilevanti emersi dagli approfondimenti biologici effettuati dagli uffici degli esperti della Provincia di Varese sul corpo del Temolo Russo, l’enorme pesce pescato alcuni giorni fa nelle acque del Lago di Varese da Natale Giorgetti. Il papà dell’onorevole Giancarlo Giorgetti tra lo stupore generale riportò in superficie un pesce mai visto nel lago di Varese: un bestione di trentadue chilogrammi.

Per la prima volta è stato pescato un pesce di una nuova specie non autoctona che ha acceso la fantasia e che nel contempo ha creato anche qualche preoccupazione nei pescatori. «Molto probabilmente – spiega l’assessore provinciale di Varese, Bruno Specchiarelli – a suo tempo era stato immesso insieme ad altri esemplari. Si tratta semplicemente di una deduzione logica. Qualcuno deve averli immessi nel lago per fare opera di pulizia». In effetti, a conferma di quanto dice l’esponente di Villa Recalcati, il temolo russo è un pesce “spazzino” che si ciba esclusivamente di plancton in sospensione. «Dopo aver effettuato alcune verifiche – dice Specchiarelli – non risulta che in passato la Provincia abbia autorizzato progetti che avessero previsto l’immissione di temoli russi». Insomma qualcuno ce li ha buttati dentro ma le conseguenze non sono preoccupanti: «Era qui da tanti anni – rassicura Specchiarelli – e non si sono verificati problemi di natura faunistica. La situazione è tranquilla, non c’è da preoccuparsi anche se in giro potrebbero essercene degli altri».
Sempre in tema di animali c’è da registrare la singolare vocazione del Comune di Buguggiate per i pipistrelli. L’amministrazione comunale della zona del lago, infatti, in collaborazione con le Guardie Ecologiche del Campo dei Fiori e con l’Università dell’Insubria ha dato vita a un progetto molto interessante «Vi presento i pipistrelli, abitudini, verità e vantaggi di averne uno nel proprio giardino». Un progetto inserito nel piano di diritto allo studio delle scuole elementari. Proprio gli alunni delle scuole realizzeranno, infatti, le cosiddette “bat box”, le casette (in tutto una decina) nelle quali troveranno spazio i pipistrelli. L’intenzione, come già sperimentato in altre parti, è quella di sfruttare i pipistrelli per combattere la proliferazione delle zanzare. Il progetto complessivo prevede anche l’organizzazione di alcune serate informative nelle quali gli esperti illustreranno le caratteristiche dei pipistrelli.    

b.melazzini

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