CAZZAGO BRABBIA Una cittadella della tradizione lacustre varesina all’interno della ex Fornace di Cazzago Brabbia. E’ questo il progetto avveniristico e unico nel suo genere al quale da tempo, nel massimo riserbo, sta lavorando l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Nicora. Una sorta di museo popolare per custodire e tramandare il tesoro nascosto nel lago di Varese. Un progetto molto complesso al cui buon esito dovranno lavorare necessariamente tutte le istituzioni in strettissima sinergia.
L’innovativa
iniziativa prevede la realizzazione dell’attesissimo museo dei pescatori oltre ad altre strutture e servizi didattici legati al pianeta lago. Ci sarebbe inoltre spazio per altre strutture di accoglienza oltre a sale destinate a studi e conferenze. Sarebbe riduttivo, proprio per la serie di servizi che si vorrebbero realizzare, parlare semplicemente di un museo dei pescatori, ma è forse più appropriato definire questo piano come un vero e proprio centro della conoscenza, della cultura e della tradizione del lago di Varese.
Il bacino e il suo ambiente naturalistico con le attività svolte nel presente e nel passato rappresentano il cuore di un progetto ambizioso che inizierà a prendere forma concretamente nel momento in cui verrà acquistata l’area di destinazione che attualmente appartiene a dei privati. Il Comune di Cazzago, definendo la destinazione urbanistica della ex Fornace (dove un tempo si realizzavano mattoni), ha già mosso i suoi primi passi manifestando la propria volontà in modo chiaro. A questo punto qualcosa dovrà scattare sul piano delle intese sovracomunali altrimenti il progetto rischia di restare scritto nero su bianco nel libro dei sogni: «Da una parte – dice il sindaco Nicora – si risolverebbe un problema che è quello di riqualificare un’area dimessa creando un’opportunità storica a tutto il territorio provinciale e regionale che è quella di poter contare su una struttura destinata alla storia del territorio che non avrebbe eguali. Il progetto potrà essere realizzato solo se si farà rete, lavorando sinergicamente, tra tutti gli attori coinvolti».
Il nodo da sciogliere è quello relativo all’acquisto dei terreni della ex Fornace, per i quali in passato si era già discusso. Non sarà facile raggiungere un accordo ma le trattative, seppur a rilento, non sono mai morte. Ora serve collaborazione tra le istituzioni, in primis la Provincia di Varese che, per bocca dello stesso presidente Dario Galli, non più tardi di un anno fa, manifestò la volontà di realizzare un museo dei pescatori in un paese bagnato dalle acque del lago di Varese. I paesi in ballottaggio per quel progetto erano almeno inizialmente Bodio Lomnago e Cazzago con quest’ultimo favorito. A questo punto non resta che concretizzare le idee sostenendo il progetto dell’amministrazione comunale. Solo così il museo e tutto il resto diventeranno una realtà di dimensione addirittura regionale.
b.melazzini
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