Persino da Milano per consegnare il materiale da portare ai terremotati.
A Palazzo Gilardoni sono arrivati con i camioncini e decine di scatoloni di materiale raccolto tra amici e vicini.
Sono arrivati da Legnano, da Castano, da Fagnano. Da quelle realtà che dopo aver avviato la raccolta hanno deciso di chiudere le porte in ossequio ai dettami della ProCiv nazionale.
Si è presentata persino una signora da Milano, dicendo di essere venuta apposta a Busto Arsizio a consegnare il materiale dopo aver letto sui social network che i beni erano stati effettivamente consegnati ai centri di raccolta delle zone colpite dal terremoto.
«Perché vanno davvero ai terremotati». Alcuni si sono presentati anche con indumenti usati, non richiesti: è stato subito specificato che questo materiale sarebbe stato smistato alle associazioni di volontariato del territorio che ne hanno sempre bisogno.
Sono arrivate persino cose bizzarre, come delle tende per le finestre delle abitazioni. Ma in generale lo spirito dei bustocchi è stato encomiabile.
Alcuni si sono presentati anche più volte: venivano, chiedevano cosa potesse essere più utile e poi tornavano con altri sacchi e scatoloni pieni.
È stata anche una dimostrazione di buona volontà. Perché il grande lavoro di gestione della raccolta è stato effettuato da una quindicina di volontari, persone che hanno dedicato giorni di ferie per dare una mano.
In campo, il manager del Distretto Gaetano Spinola con la sua collaboratrice Angela a coordinare la parte organizzativa, il vicesindaco Stefano Ferrario (anche lui con le “mani” negli scatoloni) e il consigliere comunale Alessandro Albani, il presidente di Prealpigas Paolo Montani con la figlia Marta, il giovane Riccardo Tovaglieri, l’inossidabile Francesca Suraci, alcuni dipendenti comunali come la responsabile attrazione risorse Maria Agostina Piovella e i lavoratori socialmente utili del Distretto.
Una squadra che ha presidiato dalle otto del mattino alle otto di sera l’ufficio al piano terra di Palazzo Gilardoni, punto di riferimento per la raccolta del materiale da destinare ai terremotati. «Fantastica non solo l’affluenza, ma anche la partecipazione dei volontari – sottolinea il manager del Distretto – c’era chi arrivava per consegnare e, vedendo che c’era il materiale da sistemare negli scatoloni, si fermava ad aiutare. I ragazzini sono stati speciali, motivati e instancabili. Ognuno ha dato del proprio, senza fermarsi». Ora i beni sono stoccati sotto i portici del palazzo municipale: «Se quanto raccolto, ed è tanto, non potrà arrivare a destinazione – l’impegno di Spinola – apriremo uno sportello per distribuirlo a chi ne ha veramente necessità qui a Busto Arsizio».