Alle 7 di ieri mattina 170 volontari hanno iniziato le operazioni di bonifica al Campo dei Fiori, colpito dal vasto incendio boschivo che da mercoledì scorso ha mandato in fumo più di 60 ettari di area verde sottoposta a vincolo di tutela.
L’incendio non è ancora stato dichiarato spento a causa di alcuni piccoli focolai ancora attivi sulla sommità del Campo dei Fiori. Tuttavia la situazione è sotto controllo: il lavoro in programma è quello della bonifica dell’area. Operazione che è possibile compiere soltanto entrando nel bosco arso e battendo le ceneri in cerca di bracieri ancora attivi che potrebbero, soprattutto in caso di vento, rinfocolare l’incendio.
Sul posto anche i vigili del fuoco con termo camere in grado di individuare anche i focolai più nascosti. Il rogo, che dal Campo dei Fiori e dalla rasa, ha fatto tremare Varese per una settimana sta finalmente perdendo la battaglia. Ieri si sono alzati in volo anche gli elicotteri, per lanci d’acqua molto puntuali, ma i Canadair (di cui uno arrivato lunedì dalla Croazia) e i gli elicotteri Super Puma inviati dalla Svizzera non sono più stati necessari e sono rientrati alla base. , presidente del parco regionale Campo dei Fiori si è rivolto ieri idealmente a tutti coloro che sono scesi in campo in difesa della montagna: «Una grande grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato in questi giorni».
Spento il rogo i carabinieri forestali potranno iniziare con sopralluoghi più approfonditi anche se in questi giorni i forestali avrebbero già raccolto elementi utili a ricostruire la situazione. L’ipotesi del dolo è infatti la principale: si lavora dunque per individuare il o i piromani.
La procura di Varese ha aperto un fascicolo per incendio boschivo doloso per ora a carico di ignoti. Come sottolineato dallo stesso governatore di Regione Lombardia sono stati «Trovati quattro inneschi». In località Il Poggio, da dove mercoledì mattina è partito l’incendio che dal monte San Francesco si è poi esteso nell’area a parco regionale. E alla Rasa dove un secondo fronte di fiamme è divampato nella serata di venerdì rendendo ancora più complessa, a causa del vento forte, una situazione già complicata.
A cosa mirasse l’eventuale piromane resta un mistero. L’area del parco regionale non è e non sarà mai edificabile. Escluso dunque un movente edilizio. Non sembra essere qualcosa rivolta a un comune piuttosto che ad un altro. L’unica certezza è che è stato colpito il parco regionale. E l’eventuale piromane, che se l’analisi degli inneschi lo confermerà non sarebbe un folle disorganizzato, ha scelto di colpire il Campo dei Fiori. Un simbolo indiscusso, così come il Sacro Monte di Varese (le fiamme hanno raggiunto piazzale Pogliaghi non va dimenticato) di un intero territorio.
Con l’incendio visibile praticamente da ogni parte della provincia. Ieri i sindaci di Luvinate e di Barasso hanno effettuato il primo sopralluogo sulla cima di Barasso con il presidente Barra per verificare la situazione: «È uno scenario spettrale con il fuoco che ha lambito l’Osservatorio Astronomico su Luvinate. Mancavano 2 metri perché le fiamme raggiungessero il crinale con la discesa verso Castel Cabiaglio. Proviamo un sentimento di dolore e commozione per il grave danno che ha subito la nostra montagna. Permangono in alcuni punti criticità con ripetuti microfocolai su cui occorre mantenere una costante attenzione», hanno spiegato in una nota.