«Venite c’è un’auto sospetta nella zona boschiva di Cartabbia a Varese».
Inizia con la segnalazione di una macchina sconosciuta e fuori luogo in quel posto in mezzo al buio da parte di un varesino che ha fatto proprio il concetto di sicurezza partecipata il blitz che ha portato gli agenti della squadra mobile della Questura di Varese all’arresto di un cinquantasettenne, volto non nuovo per le forze di polizia, con le accuse di furto, tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale. La segnalazione raccolta dalla sala operativa di piazza Libertà
viene infatti immediatamente diramata a tutte le pattuglie in servizio. A Cartabbia, dove la vettura era stata avvistata, arrivano gli uomini della squadra volanti e della squadra mobile. Gli agenti hanno individuato subito il veicolo indicato, parzialmente nascosto da una siepe e senza nessuno a bordo. I poliziotti in “borghese”, seguiti dai colleghi in uniforme, si avvicinavano per primi al fine di accertare cosa stesse succedendo, quando da uno dei cespugli vicini all’auto è spuntato all’improvviso il cinquantasettenne che ha cercato di fuggire facendosi scudo di alberi e buio.
L’uomo è stato bloccato in pochi minuti. Una prima verifica ha permesso di accertare che cinque delle casette per attrezzi utilizzate dai proprietari residenti in zona come depositi erano state svaligiate. Uno dei padroni di casa ha anche immediatamente riconosciuto il binocolo che gli era appena stato rubato. Tra le siepi gli agenti hanno anche trovato un mobile del ’700 di apprezzabile valore e una pompa per il recupero dei liquidi, prima custodite nei fabbricati forzati, che apparivano asciutti nonostante la pioggia in corso, segno che il tempestivo intervento degli agenti aveva impedito al fermato di caricarlo e andarsene.
A quel punto per il cinquantasettenne sono scattate le manette. La mattina del giorno successivo, gli agenti della squadra mobile hanno rintracciato i proprietari delle altre casette forzate, ai quali è poi stato restituito quanto di loro proprietà era stato trovato nella disponibilità dell’arrestato.
L’arresto si deve alle attività di contrasto ai reati predatori predisposte dalla polizia di Stato di Varese, con l’obiettivo di intensificare la prevenzione di attività criminose con il controllo del territorio esercitato dalle volanti. Determinante il ruolo degli uomini della squadra mobile, in servizio di contrasto alla criminalità diffusa i quali, agendo in borghese, riescono ad intervenire senza essere riconosciuti e a sorprendere i criminali. In questo caso, infatti, il ladro si è accorto degli agenti della Polizia di Stato quando ormai era troppo tardi, ed è stato così arrestato. Va inoltre sottolineato con la collaborazione tra cittadini e forze di polizia porti sempre a eccellenti risultati. I cittadini che notano qualcosa di strano, in questo caso la presenza di un’auto sospetta, devono sempre chiamare immediatamente il 112. Gli uomini delle forze dell’ordine possono in questo modo intervenire in maniera tempestiva e, come in questo caso, fare scattare le manette.