VARESE Sono 134 mila i ragazzi di tutta la provincia che oggi entreranno in classe per l’inizio dell’anno scolastico 2012/2013: 104.200 nelle scuole statali e poco più di trentamila nelle scuole private, dai piccoli della scuola d’infanzia ai maturandi.
Sono 134 mila anche famiglie che si ritrovano con il portafoglio notevolmente alleggerito dalle spese per libri e materiale vario, e altrettanti sono i ragazzi che arrivano in classe e, soprattutto nelle scuole pubbliche, non hanno ancora tutti i professori,
né il personale Ata. Per non parlare dell’emergenza dirigenti: quasi tutti i presidi della provincia devono dirigere due istituti, anche di gradi diversi, per supplire al concorso per le nomine dei nuovi dirigenti, annullato dal Tar e dal Consiglio di Stato.
Insomma, l’anno scolastico inizia nel caos da troppi punti di vista. Anche per quanto riguarda i testi scolastici: le case editrici ritardano con le consegne, con il risultato che, ieri, l’unica libreria scolastica rimasta in città è stata presa d’assalto. Il Libraccio di piazza XX Settembre, poco dopo le 11 del mattino di ieri, aveva già superato i cinquecento clienti. La maggior parte si sono rivolti alla libreria per alcuni libri introvabili da altre parti: perché prenotandoli nei supermercati viene garantito il 15% di sconto sui prezzi di copertina. Di contro, il Libraccio offre un’assicurazione «anti bocciatura» per chi ha alcune materie con giudizio sospeso fino a settembre. C’è addirittura chi, come Giuseppa Spitaleri, conti alla mano invoca la tecnologia: «Se passassero agli ebook il risparmio sarebbe notevole, contando nelle spese da sostenere anche il costo dell’e-book reader».
Quest’anno, vocabolari esclusi, per suo figlio spenderà oltre 500 euro tra libri, cancelleria e cartella: la prima superiore è l’anno più difficile per il bilancio familiare. Va peggio a Paola Robotti, due gemelli in prima superiore, uno allo scientifico, l’altra al classico: «Con le edizioni che cambiano continuamente è quasi impossibile trovare libri usati – spiega – Su diciassette, ne ho reperiti solo tre. Per mandare a scuola i miei ragazzi supererò i mille euro». Ecco perché il Codacons chiede di rimuovere dall’incarico i dirigenti di quelle scuole che sforano il tetto ministeriale di spesa per i testi.
Già, ma chi li rimpiazzerebbe, in una Lombardia dove il 40% dei dirigenti non c’è? Il concorso per i nuovi dirigenti è stato annullato dal Tar, e il Consiglio di Stato ha confermato la decisione. Il risultato, a Varese, ha prodotto 38 istituti senza dirigente, con un conseguente numero di reggenze. Oggi, al liceo Cairoli, alcuni rappresentanti dei vincitori del concorso incontreranno l’assessore provinciale all’Istruzione, Alessandro Bonfanti, per chiedere un sostegno concreto.
Incertezza anche tra i prof. Gli insegnanti precari non hanno ancora finito il loro calvario: le prime nomine annuali sono state assegnate, ma sono ancora in corso le procedure per i trasferimenti in altre sedi, al termine dei quali si libereranno altre cattedre o altro spezzoni, e ricomincerà la danza infernale delle graduatorie. Nemmeno dall’Ufficio scolastico territoriale sono in grado di dire quante saranno oggi le cattedre ancora vuote.
Gli unici numeri certi sono sul sostegno che riguarda, in provincia, oltre duemila e seicento ragazzi nelle sole scuole pubbliche: ancora un centinaio le cattedre da assegnare, quasi tutte sulle secondarie di primo grado.
s.bartolini
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