VARESE – In questi giorni di torrida calura Confagricoltura Varese si unisce alla forte richiesta di istituzioni ed amministrazioni di fare squadra tutti insieme per avere a Varese il nuovo Centro Federale del Ghiaccio.
In primo luogo l’associazione degli agricoltori varesini apprezza che le due localizzazioni degli impianti ad ora prospettate (Ippodromo e Fontanelle) non comportino la sottrazione di terreni agricoli. Questo è l’approccio giusto : recupero e valorizzazione di aree già comunque urbanizzate e tutela assoluta dei pochi suoli agricoli rimasti in Provincia .
“Tutto quello che può servire per valorizzare il territorio varesino ed attrarre persone non può che vederci favorevoli, tanto più considerando la tradizione varesina negli sport del ghiaccio “dichiara Giacomo Brusa, Presidente di Confagricoltura Varese che prosegue sostenendo ”la necessità di avere un impianto tecnologicamente all’avanguardia e soprattutto sostenibile dal punto di vista ambientale”.
Continua il Presidente Brusa: “Si tratta evidentemente di impianti ad alta richiesta di energia, occorre sin da ora in fase di progettazione, per esempio, garantire la fornitura di energia elettrica ricorrendo all’impiego delle biomasse forestali di cui la nostra Provincia con i suoi 550 chilometri quadrati di boschi (su un totale di 1.119 chilometri quadrati di superficie totale) è particolarmente ricca. “
“In Provincia abbiamo un sistema di imprese selvicolturali di primordine in termini di professionalità , competenze e meccanizzazione che vedrebbe con molto favore la possibilità di impiegare i materiali ottenuti dal bosco a poca distanza dai luoghi di produzione quando invece oggi sono costrette a trasportarle a decine o centinaia di chilometri “
“ Inoltre , visto anche il recente convegno di Confagricoltura ed Assoverde a Ville Ponti si potrebbe pensare di inserire l’opera in un moderno “Parco della Salute “, cioè un parco pubblico realizzato con nuovi criteri di sostenibilità ambientale e sociale finalizzato proprio al benessere della persona ed alla prevenzione delle malattie . Sarebbe il primo in Italia .”
Da ultimo , sempre nel segno della sostenibilità, l’Associazione auspica che le opere necessarie all’eventuale rispetto dei vincoli in materia di invarianza idraulica vengano realizzate con le tecniche dell’ingegneria naturalistica e contestualizzate nell’ambito di un parco pubblico: alla città giardino non servono vasconi di cemento interrati ma fontane e cascate .
L’inaspettato endorsement di Confagricoltura ad un progetto di un impianto sportivo testimonia quindi come anche nella nostra Provincia il settore agricolo faccia parte a pieno titolo della società civile e soprattutto come possa rendersi utile con le proprie professionalità ed esperienze anche in ambiti e settori apparentemente lontani dai campi e dalla terra ma sempre nel segno della sostenibilità ambientale sociale ed economica .