Caso Molina, il centrodestra all’attacco: «Galimberti e Malerba si devono dimettere». Ma il sindaco replica a tono: «Se chiedono le dimissioni a me, che sono qui da cinque mesi, per Attilio Fontana disporranno l’espulsione o l’esilio?». La coalizione che alle amministrative ha sostenuto Paolo Orrigoni si unisce sul caso Molina, all’indomani del commissariamento della Fondazione. A sganciare la “bomba” è , responsabile di Fratelli d’Italia: «Se verrà confermato che al Molina sono state condotte operazioni non legittime,
le elezioni sono state “drogate”. Che l’accordo tra Galimberti e Lega Civica sia stato determinante lo dice Bortoluzzi, che era in maggioranza e se ne è andato. Malerba deve fare un passo indietro subito, in attesa che si delinei la situazione a livello giuridico, ma se emergeranno irregolarità, visto che Galimberti governa grazie ad una campagna elettorale fatta con i fondi dati dal Molina, dovrebbe dimettersi anche il sindaco». E alla domanda se anche Lega Nord e Forza Italia concordano con la richiesta di dimissioni a Galimberti, la risposta è «sì». Il segretario cittadino lumbard spiega che «in prima istanza, ci aspetteremmo le dimissioni di Malerba da presidente del Consiglio comunale e da consigliere. La preoccupazione è che Galimberti, “sotto ricatto” della Lega Civica per un accordo ormai palese, non possa governare sulla base del suo programma. Se il sindaco nega stavolta, quante altre volte mentirà?». Per , coordinatore cittadino di Forza Italia, «il silenzio del sindaco» sul Molina «è un modo per essere “complice” di un metodo che riteniamo inaccettabile. Galimberti si è presentato agli elettori come portatore di un nuovo metodo di lavoro e di un nuovo modo di fare politica, ci aspettiamo che mantenga quanto promesso». Perché, aggiunge Leonardi, «è vero che giuridicamente la nomina del Cda del “Molina” non è nelle sue competenze, ma politicamente poteva intervenire e non l’ha fatto, ratificando di fatto le nomine del sindaco Fontana». Su questo punto, Piatti ricorda che «i consiglieri della Fondazione nominati dalla Lega, non avendo preso le distanze da certe operazioni, sono stati espulsi». Ora il centrodestra si aspetta che sulla mozione di sfiducia a Malerba «la maggioranza voti secondo coscienza, non in base agli ordini di partito».
Il sindaco , nel ribadire la linea tenuta fino ad oggi sulla vicenda, contrattacca alla richiesta di dimissioni: «Immagino che, avendo chiesto le dimissioni all’attuale sindaco, che, come tutti sanno, essendo arrivato cinque mesi fa, non ha avuto alcun ruolo in questa vicenda, immagino che per il mio predecessore Attilio Fontana avranno disposto l’espulsione, l’esilio e chissà quale altra pena… – la replica intrisa di sarcasmo da parte del primo cittadino di Varese – siamo seri e pensiamo alla città con i fatti concreti che ci chiedono i cittadini, e non con la solita caciara di chi non ha idee nemmeno quando è all’opposizione». Ai partiti di centrodestra il messaggio di Galimberti è chiaro: invece di prendersela con lui, «dovrebbero fare una riflessione su come è stato gestito il Molina fino a 5 mesi fa, e negli ultimi vent’anni». Abbiamo cercato anche di contattare il presidente del consiglio comunale Stefano Malerba, non ricevendo però alcuna risposta.