Ceramica Lago, polemica infinita: «Non è vendetta ma solo la verità»

Laveno - L’ex sindaco Giacon attacca

– Ancora scintille a Laveno Mombello sulla vicenda del rinvio a giudizio per il sindaco Ercole Ielmini e per altri rappresentanti della maggioranza. L’ex sindaco è tornato alla carica diffondendo una nota ufficiale: «È passato il messaggio che la questione relativa al rinvio a giudizio del sindaco Ielmini e di parte della sua giunta dell’attuale capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale oltre a ex consiglieri comunali in carica nel mandato 2005/2010, sia un fatto legato a sete di vendetta.

Nulla di più falso. La vertenza sulla illegittimità della Convenzione in variante Ex Ceramica Lago, è stata iniziata nel 2009 da altri consiglieri di minoranza. Noi allora non eravamo in Consiglio comunale. Abbiamo solo ereditato il problema. I precedenti consiglieri di minoranza osteggiarono nel 2009 l’approvazione della Variante presentando in Consiglio comunale ben 40 pagine di osservazioni a dimostrazione delle loro tesi, che però non furono accolte solo per arroganza politica, tanto che la sera dell’approvazione finale da parte del Consiglio comunale gli allora consiglieri di minoranza Martelossi e Besana, abbandonarono l’aula in segno di protesta presentando una dichiarazione formale di illegittimità». «Noi, in qualità di amministratori subentranti, legittimati dalle elezioni del 2010, ci trovammo sul tavolo questa patata bollente assieme all’adozione del Pgt e dovemmo consultarci con un pool di avvocati per capire come affrontare la problematica e soprattutto come non essere immischiati in questi atti che presumevamo illegittimi».

«Riporto qui di seguito alcune valutazioni estratte dal testo di imputazione del Pm: “Intenzionalmente procuravano un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società destinataria e beneficiaria. Infatti, mentre il progetto di cui al primo contratto del 5/10/2004 conteneva una serie di pattuizioni in favore del Comune, con la successiva variante del 2009 tali pattuizioni venivano parzialmente modificate a evidente svantaggio dell’ente pubblico e ad evidente beneficio della società privata». Il clima è sempre più infuocato: «Come mai – ripete l’ex sindaco – è stato fatto tutto questo, con quale scopo, con quale finalità? Cosa ha determinato l’azione di favorire l’interesse di un privato costruttore a danno dei cittadini lavenesi? Come mai la convenzione pattuita dalla giunta Trezzi che forniva grossi vantaggi al patrimonio comunale, è stata revocata, modificata e quasi cancellata senza una apprezzabile motivazione? Come per esempio l’aver restituito al costruttore 4mila metri quadrati di parco pubblico rendendolo edificabile».