CASTELLANZA «Chi sono questi ragazzi? Sono young smart people. Sono preparati, e in certi campi vale più che in altri. Sono quelli che manderanno l’uomo sulla luna. Sono quelli che risolveranno i problemi. Sono giovani, nuovi e speriamo che possano fare cose migliori e più belle di quelle che abbiamo fatto noi». Giacomo Buonnano, preside uscente della facoltà di ingegneria, saluta così i suoi ragazzi nel giorno della cerimonia delle lauree della Liuc. Non una festa, come gli anni scorsi, ma una «cerimonia» di consegna delle lauree, «perché ogni passaggio importante della vita, come questo, merita una cerimonia ufficiale» spiega il rettore Valter Lazzari. Un altro dei tanti cambiamenti che il nuovo rettore sta portando nella tradizione dell’università. «E’ il momento più importante della vita accademica. E’ giusto dargli la rilevanza opportuna».
Non è però solo l’ultimo giorno di scuola. «L’evento di oggi segna il passaggio dallo studio all’ingresso nel mondo del lavoro» spiega ancora Lazzari. Il rettore parla di dell’importanza di sapersi rialzare dopo una caduta. Del successo, che non vuol dire guadagnare tanti soldi. Nel ventennale dell’università, nel giorno della consegna delle lauree, il Presidente Paolo Lamberti parla dell’università Liuc come di un importante progetto, che per continuare ad essere competitivo deve essere sempre migliorato. Da Lamberti arrivano parole di speranza. «Come diceva il padre di John Kennedy, quando i momenti sono difficili, le persone tenaci, determinate e psicologicamente robuste devono entrare in gioco».
Il Presidente parla del momento critico che stiamo vivendo. «Non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Di momenti critici, anche molto più di questo, ce ne sono stati molti. Siamo sempre riusciti a superarli grazie all’ingegno e alla volontà delle generazioni che ci hanno preceduto. Sapremo farlo anche noi». «Avete uno zainetto sulle spalle – dice Ernesto Paolillo, amministratore delegato dell’Inter -. Riempitelo delle monete che vi serviranno per il viaggio della vostra vita». Paolillo consiglia ai ragazzi di sperimentare esperienze e mondi diversi. «Se potete andate anche all’estero, per conoscere il mercato globale e perché spesso il lavoro che qui non c’è si può trovare altrove». Giovanni Brugnoli, presidente di quell’Univa che, di fatto, è socio di maggioranza dell’università, parla con soddisfazione di una realtà d’eccellenza.
«Nel difficile contesto di questi anni i nostri ragazzi trovano lavoro molto velocemente. Gli ingegneri gestionali vengono addirittura prenotati prima della laurea. Per gli altri l’attesa è di meno di due mesi». Brugnoli spiega che solo l’8% dei laureati Liuc trova lavoro nell’azienda di famiglia. «Questa università è stata una grande scommessa nei confronti del territorio, una scommessa vinta». «Vi abbiamo dato competenze e opportunità – conclude il rettore Valter Lazzari -. Vi abbiamo dato anche la cultura, e se in passato gli economisti avvessero avuto più cultura forse tanti errori non sarebbero stati commessi. Cercate di sposare la vostra vocazione con la professione che farete. Così sarete felici». Abbandonate le rotelle, questi ragazzi possono ora volare.
e.marletta
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