Che disastro il Pd di Varese Si sfasciano pure i rottamatori

VARESE Si apre la stagione più difficile per il Pd dalla sua nascita. E dalla quale il partito dovrà risollevarsi trovando la propria strada. Perché ad oggi, guardando le acque che si agitano nel partito, a Roma e a livello locale, il dialogo tra correnti non prefigura una sintesi, ma la “scissione”.
L’ultimo è quello del fronte dei contrari al governo di larghe intese. Che vede come capofila il deputato lombardo Pippo Civati. Il quale sta portando avanti una dura battaglia contro i vertici nazionali,

dichiarandosi contrario ad un esecutivo di larghe intese.
Una posizione che a Varese trova seguito dato che i “civatiani” sono molto radicati.
Dalla fine del 2010 nasce a Varese l’associazione che richiama, declinandola a livello locale, l’esperienza di Prossima Fermata Italia, il raduno dei “rottamatori” del Pd alla Stazione Leopolda di Firenze organizzato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi e dall’allora consigliere regionale lombardo Pippo Civati.
Gli organizzatori di Prossima Fermata Varese sono il consigliere comunale Andrea Civati, il segretario di Solbiate Olona Stefano Catone (fondatore di Onthenord.com), la consigliera comunale saronnese Sara Battistini e altri militanti come Natalino Bianchi e Alessandro Zuccarato.
La successiva “separazione”, nell’arco del 2012, tra Renzi e Pippo Civati ha comportato che i membri del gruppo prendessero strade diverse del quale sono state fatte tuttavia scelte diverse. Andrea Civati ha sostenuto Renzi alle primarie, mentre alcuni gli altri rottamatori hanno votato Laura Puppato. Pippo Civati è invece uscito pubblicamente a sostegno di Pierluigi Bersani.
E oggi gioca la sua battaglia nell’ambito della quale, la provincia di Varese può essere determinante come luogo del consenso.
In vista dell’assemblea provinciale convocata per sabato 3 maggio, anche l’area di maggioranza si trova in difficoltà. E c’è chi si ribella al governo di larghe intese. Primo tra tutti Jimmy Pasin, già candidato alle regionali e uomo di punta dell’area della Malpensa.
Che in uno sfogo su Facebook non esita a criticare la scelta. «Io ho votato per un governo Bersani – scrive Pasin – Non essendo in grado di farlo, dovremmo fare delle “primarie” per decidere il nuovo premier (del resto ne abbiamo già fatte tante…). Qui, invece, sempre poche decine di persone, decidono per noi, iscritti, elettori, popolo, cosa è meglio per noi… e se non ci sta bene… espulsi!».
Risponde, cercando di spiegare la necessità di dare risposte alla gente, la senatrice di Busto Arsizio Erica D’Adda: «Verrò in assemblea provinciale, e dirò come secondo me si sono svolte le cose, e su questo chiedo chiarezza – conclude – Non sono per le espulsioni, ma nemmeno per vergognarmi di un partito che si spacca in bande armate le une contro le altre».

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s.bartolini

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