Che peccato

Le Farfalle accarezzano la rimonta, si portano sul 2-0, ma poi subiscono il ritorno di Kazan. Una serata comunque magica, in un PalaYamamay caldo e stracolmo, che consegna la CEV Cup alle russe

Il rammarico è legato a quel che poteva essere e non è stato, ma la Unet Yamamay Busto Arsizio ha comunque regalato una serata magica ai suoi tifosi in un PalaYamamay gremito in ogni ordine di posto con quasi 3.500 spettatori presenti. Tutti lì, tutti colorati di rosso per sostenere una squadra che, partendo da sfavorita, doveva recuperare la sconfitta nella gara di andata in terra russa sul campo della Dinamo Kazan per 3-1. Bisognava vincere senza concedere più di un set alle avversarie, e ci è davvero mancato poco.

Partita davvero dai due volti con le biancorosse devastanti nei primi due set, ma è proprio a quel punto che è venuta fuori la forza della corazzata russa, coach Gilyazutdinov sostiuisce la palleggiatrice Startseva con Filishtinskaia e il cambio fa letteralmente svoltare la Dinamo trascinata dai colpi di Irina Zariazhko (14 punti, 4 muri e 3 aces), Irina Voronkova (19 punti) e Marina Maryuknich (12), ma c’è la doppia cifra anche per Daria Isaeva (13). In casa Uyba non sono bastati i 13 muri di squadra, 5 a firma Valentina Fiorin, e la prestazione da incorniciare di Valentina Diouf che coi suoi 22 punti e il 50% in attacco è stata premiata come miglior giocatrice della finale. Sotto gli standard abituali Brayelin Martinez, solo 9 punti per lei, buone le prestazioni di Noemi Signorile in cabina di regia, di Federica Stufi (10 punti, 3 muri) e Beatrice Berti (8) al centro.

Primo set che vede le avversarie partire meglio, subito avanti sul 2-5 grazie a due muri consecutivi su Martinez e Stufi, ma il pubblico di casa si fa sentire e porta grinta e sicurezze alle ragazze frenando, di fatto, le ospiti che perdono qualcosa in ricezione e aiutano le farfalle a volare avanti nel punteggio. Dopo i due ace di Signorile il punteggio si stabilisce sul 10-7, tre punti di vantaggio che le russe non recupereranno più: sale in cattedra Valentina Diouf in formato eccelso col massimo vantaggio registrato sul 19-14 e con l’opposto biancorosso che fino a questo momento fa registrare 7 punti e il 75% in attacco. La Dinamo ci prova, l’Unet Yamamay Busto Arsizio risponde: il primo set finisce 25-23 per le padrone di casa.

Nel secondo set il ritornello non cambia, la Dinamo Kazan non sembra davvero lo squadrone imbattibile, la prestazione delle farfalle è nettamente sopra le righe: subito avanti per 4-1 riescono a essere protagoniste nel gioco corale sia in attacco che in difesa. Arrivano i muri, i punti in fast, le schiacciate degli opposti, il divario si allarga fino al 25-16 finale. Match terminato? Niente affatto, le russe cambiano palleggiatrice, le percentuali stratosferiche delle padrone di casa si abbassano, e forse anche la tensione. E’ monologo ospite con un vantaggio che si crea sin da subito e che si conclude con un 12-25 che desta qualche preoccupazione nel pubblico presente.

Il quarto set però è l’essenza di questo sport con un elastico di punti che passa da casa a trasferta: ora è avanti la Unet Yamamay, ora la Dinamo Kazan, ma sono due i momenti decisivi che rendono merito alla giornata: il primo è l’ingresso di Beatrice Negretti con la squadra sotto di due punti sul 15-17 in un momento in cui le avversarie stanno spingendo forte e trovando convinzione. Arrivano i punti in attacco, arrivano due ace fino al 19-17.

Beatrice esce, il suo sorriso, gli abbracci con le compagne di squadra, la sensazione di essere stata importante in un momento difficile, lei che è la più piccola in altezza della squadra, trasmettono a tutto il pubblico il senso di Squadra con la S maiuscola. Il secondo momento è quello del punto del 21-25 che consegna la coppa alle russe, in quel momento parte l’applauso più lungo e scrosciante dedicato alle ragazze biancorosse da parte di tutto il pubblico. Un modo di dire semplicemente “grazie” per quanto è stato fatto. La Dinamo Kazan vincerà anche il quinto set, buono solo per le statistiche, la UYBA non riesce a mettere il trofeo in bacheca per la terza volta dopo le vittorie del 2010 e del 2012. Ma questo è solo un punto negativo all’interno di una serata comunque magica.

25-23, 25-16, 12-25, 21-25, 12-15

Stufi 10, Signorile 3, Cialfi 2, Spirito (L), Fiorin 9, Witkowska (L), Martinez 9, Vasilantonaki 5, Diouf 22, Moneta 3, Berti 8, Negretti 2, Pisani ne. All. Mencarelli, 2° Musso. Battute errate: 8. Battute vincenti: 8. Muri: 15.

Maryukhnich 12, Podskalnaia 2, Zariazhko 14, Voronkova 19, Isaeva 13, Starteva 4, Ulanova (L), Filishtinskaia 5, Podoshvina 2, Vasileva 8, Biryukova 4. All. Gilyazutdinov, 2° Perepelkin. Battute errate: 11. Battute vincenti: 12. Muri: 13.

Mcdougall (SCO) – Van Zanten (HOL)

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