Chi l’ha provata e abbandonata «L’overdose, un incubo»

«La prima volta l’ho provata due anni fa quando sono stato a Londra a trovare un mio amico che si era trasferito là per una vacanza-studio di tre mesi e mi ha dato una botta pazzesca: ho un ricordo vago di quel giorno perché, mentre ero sotto effetto di Keta, mi sembrava di essere in una sorta di sogno».

Queste le parole di Simone, 18 anni compiuti da qualche mese e residente a Varese. Simone sta cercando di disintossicarsi da l’abuso di varie droghe, frequentando un programma di recupero diurno.

«Non mi piace dire che mi sto disintossicando, preferisco piuttosto parlare di un programma che mi da l’opportunità di imparare un nuovo stile di vita e un nuovo modo di affrontare il divertimento».

Simone racconta che il suo viaggio attraverso le droghe é iniziato, come per molti, con un eccessivo consumo di alcol e cannabis. «A 15 anni ho provato l’Mdma in polvere. Andavo a Milano da mio cugino che ha due anni in più di me e mi portava in giro con i suoi amici e una sera me lo hanno fatto provare: quella sensazione non mi é più uscita dalla testa. Così, le mie visite a Milano si sono intensificate». A 16 anni il primo approccio con la Ketamina. «Dopo averla provata durante questa breve vacanza a Londra, non l’ho più trovata finché questo mio amico non é rientrato dalla vacanza-studio. Oltre ad aver imparato un po’ meglio l’inglese, aveva imparato anche a cucinare ketamina».

«Un tizio di Torino, che aveva conosciuto a Londra, gli procura quella liquida e lui la cucina a casa. Per quasi due anni, ho avuto tutta la ketamina che desideravo».

Ma le cose non sono andate come Simone sperava. «Tre mesi e mezzo fa sono finito al Pronto Soccorso a Milano. Avevo esagerato, mi ero iniettato due grammi di ketamina in due ore. Inizialmente la sniffato, poi ho iniziato a farmela intramuscolo e alla fine sono andato in over dose. Da lí ha avuto inizio la mia fase rieducativa».

Monica ha 31 anni e un figlio di due anni. Abita in provincia di Varese e, per tutelare suo figlio preferisce mantenere l’anonimato.

«Un giorno gli racconterò anche di questa fase di sua madre, ma ora voglio proteggerlo dai pregiudizi», spiega. La giovane mamma ha avuto alcuni anni di sbandamento.

«A parte qualche birretta in più, fino ai 24 anni ero una ragazza normale. Dopo una serie di cambiamenti repentini nella mia vita, ho iniziato ad assumere droghe pesanti». Monica ha provato, in breve tempo, un po’ di tutto.

«Dall’mdma, alla cocaina, dall’oppio, alla ketamina. Il problema é che mi é piaciuto tutto e ne volevo sempre di più. Soprattutto quando di mezzo c’era la ketamina. Così, ho iniziato ad arrivare tardi al lavoro, a non presentarmi, a alzarmi dal letto dopo mezzogiorno».

Ma poi, qualcosa le ha cambiato la vita. «In questa fase ho conosciuto mio marito: anche lui, come me, non era proprio un santo. Sono rimasta incinta e questa cosa ci ha cambiato la vita: tutti e due abbiamo decido di farla finita con le droghe. Ora stiamo bene, abbiamo un lavoro e un figlio bellissimo».

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