Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata

L'imprenditrice digitale andrà a processo a settembre con l'accusa di truffa aggravata per il caso del "Pandoro-gate" e delle uova di Pasqua, nonostante l'accordo con il Codacons.

Chiara Ferragni, celebre imprenditrice digitale italiana, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di truffa aggravata in relazione alle campagne promozionali del pandoro “Pink Christmas” e delle uova di cioccolato pasquali “Dolci Preziosi”. Il decreto di citazione diretta è stato notificato ai suoi legali, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, il 29 gennaio 2025. Il processo inizierà a settembre.

La vicenda, nota come “Pandoro-gate”, riguarda presunte operazioni di pubblicità ingannevole. Secondo l’accusa, le comunicazioni commerciali avrebbero indotto in errore i consumatori riguardo al collegamento tra l’acquisto dei prodotti e iniziative benefiche.

Nel dicembre 2024, Ferragni aveva raggiunto un accordo con il Codacons e l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, impegnandosi a versare 200.000 euro in beneficenza per risarcire i consumatori. Nonostante ciò, la Procura di Milano ha deciso di procedere con il rinvio a giudizio, non riconsiderando le accuse formulate nell’inchiesta chiusa a ottobre 2024.