“Chiedo il pizzo per Cosa Nostra” Preso a Vergiate baby estorsore

VERGIATE Baby estorsore arrestato dai carabinieri: a soli 17 anni ha tentato di taglieggiare il vicino di casa con lettere di minaccia firmate “Cosa Nostra”. La carriera criminale del ragazzino, ufficialmente studente con forse il sogno nel cassetto di diventare un boss, è stata rapidamente stroncata dai carabinieri della stazione di Sesto Calende e dai militari del nucleo operativo radiomobile di Gallarate che alle 14 dell’altro ieri hanno arrestato il ragazzino in flagranza di reato. Ovvero mentre ritirava l’involucro in carta da pacco e nastro adesivo contenente i 6 mila euro chiesti alla vittima per «non dare fuoco al tuo negozio».

Il piano del diciassettenne di origine albanese era stato studiato al dettaglio. La vittima scelta era un vicino di casa (2 0 3 civici di distanza tra l’abitazione dell’estorsore e quella della vittima) proprietario di una carto-libreria con sede a Vergiate. Qualche settimana fa l’uomo ha trovato una lettera anonima scritta al computer firmata appunto “Cosa Nostra”: la missiva, piuttosto fantasiosa, chiedeva il pagamento di 3 mila euro in contanti per «evitare incidenti» all’esercente e ai suoi familiari, nonché per scongiurare il pericolo di un incendio ai danni del negozio. L’esercente non ha pagato e un paio di giorni dopo si è ritrovato una seconda lettera sempre davanti al negozio: la cifra chiesta era raddoppiata, 6 mila euro, e le minacce erano diventate più decise. La lettera conteneva anche una «promessa di protezione» in cambio di denaro.

A questo punto l’esercente ha fatto la cosa giusta: ha denunciato tutto ai carabinieri. Che l’altro ieri hanno teso la trappola. La missiva conteneva precise indicazioni: i 6 mila sarebbero dovuti essere nascosti dietro l’edicola della piazza del municipio di Vergiate entro le 12 dell’altro ieri. Il ragazzo ha scelto un luogo che ben conosceva e che poteva controllare. Piazzata l’esca i militari hanno atteso: il ragazzo ha fatto prima un giro di perlustrazione in bici,

poi ha lasciato passare altre 2 ore, quindi alle 14, convinto di essere al sicuro, è andato a ritirare i soldi. Ed è scattato l’arresto che l’ha portato dritto al carcere minorile Beccaria di Milano. Allibiti i familiari: padre, madre e fratello maggiore del diciassettenne sono perfettamente integrati. Anche a loro il ragazzino dovrà fornire parecchie spiegazioni, mentre l’invito degli inquirenti alle vittime degli estorsori è lo stesso: denunciateli. Quello vergiatese è solo l’ultimo caso di un taglieggiatore fermato grazie al coraggio della vittima.

b.melazzini

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