Il Ramadan è iniziato e da una settimana la comunità islamica si riunisce alle Biolle a Cardano al Campo. Proprio lì, giovedì sera, l’Associazione il Faro ha voluto organizzare un incontro «per ringraziare un grande sindaco di una piccola città che ci ha accolto». Alla serata, oltre ai rappresentati dell’associazione, l’imam , il sindaco di Cardano , il parroco di S. Anastasio ed il prevosto di Gallarate .
Grazie, accoglienza ed incontro sono state tra le parole più utilizzate. «Per Cardano – spiega il primo cittadino – è l’occasione per dimostrare che siamo tutti parte di un’unica comunità. Le persone che si incontrano qui per pregare lavorano, studiano e sono parte della nostra città e se noi autorità vogliamo chiedere a loro di rispettare le nostre leggi, dobbiamo essere pronti a garantire i loro diritti».
Una posizione condivisa da molti concittadini ma, come sottolineato dal proprietario della struttura, ci sono state anche delle rimostranze. «Per noi fino ad oggi è stata un’esperienza positiva, mi spiace che molti siano partiti prevenuti – spiega il proprietario – Molti mi chiedono come mi trovo con “loro” e perchè ho deciso di accettare. Dopo aver ascoltato le mie risposte, alla fine mi dicono “bravo”».
La paura di quello che non si conosce e di cui si legge sui giornali o su internet crea pregiudizi che possono essere abbattuti solo con il dialogo e con il confronto come suggerito da monsignor Valagussa : «È solo grazie all’incontro con gli altri che possiamo dirimere i problemi, se invece creiamo divisioni e tensioni le criticità aumentano».
Proprio la mancanza di dialogo è uno dei fattori che, secondo tutti i partecipanti all’incontro, non porta ad un’integrazione vera e propria anzi. Forse, come sottolineato dall’esponente dell’amministrazione comunale, il problema è dei “grandi” che si rinchiudono dietro schieramenti. «Quando entro nelle scuole, mi accorgo che i bambini non prestano attenzione allo stato di provenienza o alla fede. Questo vuol dire che le barriere possono essere abbattute».
Ma non basta abbattere i muri, bisogna utilizzare le pietre per costruire qualcosa di nuovo, poco per volta perché, come affermato dal sindaco Bellora, «siamo tutti parte di una comunità e tutti dobbiamo andare nella stessa direzione se vogliamo crescere».
Una posizione condivisa da tutti i presenti che seduti intorno al tavolo hanno potuto assaggiare alcune delle specialità preparate dall’Associazione il Faro. «Non smetteremo mai di ringraziare il proprietario delle Biolle – afferma l’imam – abbiamo rischiato di dividere la nostra comunità nel nostro mese sacro».
È stato l’incontro con la persona giusta al momento giusto in una città in cui «poche persone sono riuscite a fare la differenza – continua l’imam – l’amministrazione ha organizzato tutto in tempo record».
Prima di lasciare l’area di via delle Biolle, il presidente dell’Associazione ha invitato gli ospiti al momento di preghiera del Ramadan per incontrare la comunità.