Venezia, 10 feb. (TMNews) – “Non siamo degli incoscienti ma resteremo qui, a 150 metri di altezza, finché non avremo una risposta dal ministero. Queste sono le nostre ultime cartucce”. Nicoletta Zago racconta la sua amarezza a TmNews: lei e Lucio Sabbadin hanno deciso di fare lo sciopero della fame, sono saliti sulla torcia a 150 metri di altezza sopra Porto Marghera e non scenderanno e non inizieranno a nutrirsi finché il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani non dirà una parola definitiva sulla trattativa in corso tra Eni e il colosso svizzero Gita per il passaggio degli impianti italiani del ciclo del cloro di Vinyls e Syndial.
Nicoletta Zago, 45 anni di Mestre, era già salita sulla torcia in mezzo al nulla lo scorso dicembre: per questo i -3 gradi di questa notte non la spaventano. Ha vissuto sulla torre per giorni a -10 gradi. “Non ce la facciamo più di andare avanti così, nell’incertezza – ammette – non ci spaventa il fatto di stare in una tenda di 1 metro e mezzo per un metro e mezzo né di dormire in due sacchi a pelo completamente vestiti, ci spaventa non avere un futuro, non sapere come vivere senza un lavoro”.
Al momento, sulla torcia della Vinyls ci sono solo Nicoletta e Lucio: in mattinata hanno ricevuto la visita dei rappresentanti sindacali che hanno voluto constatare il loro stato di salute.
Bnz/Cro
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