In plancia, il Dott. Eugenio Cocozza, Direttore della Chirurgia Generale Varese 1, e il suo collaboratore Giacomo Borroni. Insieme a loro, in sala operatoria, l’anestesista Alessandra Bianchi, le strumentiste Ileana Meroni e Vanessa Lunghi, le nurse di sala e di anestesia, rispettivamente Sara Rimoldi e Elena Borsa, e le OSS Tiziana Rivoli e Federica Monea.
La chirurgia robotica offre grandi vantaggi e ha enormi potenzialità, ma per coglierle appieno è necessario un percorso per affinare particolari skill che riguarda innanzitutto il chirurgo, ma che coinvolge anche gli altri professionisti di sala operatoria: un gruppo che deve procedere all’unisono in questa evoluzione, come appunto sta avvenendo all’Ospedale di Circolo.
“Questa mattina abbiamo eseguito due interventi di colecistectomia con l’ausilio del robot chirurgico – spiega il Dottor Cocozza – Questo tipo di intervento, a bassa complessità, è l’ideale per affinare il nuovo approccio, in vista di trattamenti ben più complessi, in cui i vantaggi e i benefici offerti da questa nuova tecnologia saranno molto più evidenti”.
Se in una colecistectomia, infatti, l’utilizzo del robot chirurgico permette di ottenere un risultato perfettamente sovrapponibile per qualità e mini-invasività a quello eseguito in laparoscopia tradizionale, all’aumentare della complessità dell’intervento, la qualità e la precisione dell’esecuzione aumentano grazie alle potenzialità che la tecnologia offre al chirurgo: “La magnificenza della visione e la massimizzazione della precisione dell’atto manuale sono i due vantaggi principali dell’utilizzo del robot chirurgico – continua il Dott. Cocozza – Il sistema di visione stereo 3D di cui è dotato,
infatti, consente una visione straordinariamente definita e in 3D del campo operatorio, mentre gli strumenti di cui è dotato consentono dei movimenti che simulano, ampliandoli, quelli del polso e della mano del chirurgo. Più gli interevnti sono complessi e richiedono massima precisione dell’atto chirurgico, più questi vantaggi si rivelano decisivi, riducendo tra l’altro lo sforzo fisico dell’operatore, che si trova ad intervenire beneficiando di una posizione più comoda e di una visione nettissima dell’area da operare fin nei minimi dettagli“.
Per la prossima settimana, il Dottor Cocozza e il Dottor Borroni hanno già in programma un nuovo intervento di Chirurgia generale robotica: questa volta si tratterà di una resezione colica, un intervento con una durata stimata di 3/4 ore e che presenta un livello di complessità più alto. “Ma il nostro obiettivo, quello per il quale stiamo affinando al massimo la nostra conoscenza del nuovo strumento, è operare con il robot le patologie oncologiche del retto, dello stomaco, del fegato e del pancreas: oggi, mentre eseguivo le due colecistectomie e sperimentavo direttamente le potenzialità di questo strumento, mi è venuto naturale pensare a quali e quanti benefici avrebbe dato in un intervento di alta chirurgia oncologica. I nostri pazienti presto potranno contare su un ulteriore innalzamento della qualità del nostro servizio!“.
L’arrivo del robot chirurgico, grazie ad un investimento pari a circa un milione e mezzo di euro, rappresenta un passo avanti decisivo, sul fronte dell’innovazione tecnologica, per ASST Sette Laghi. Un processo che si propone il duplice di scopo di elevare la qualità delle procedure chirurgiche al massimo consentito dalla tecnologia, nell’interesse prioritario dei pazienti, e al contempo di offrire ai professionisti in servizio nelle sale operatorie le condizioni migliori per esprimere le proprie capacità e per svilupparne di nuove.
L’utilizzo del sistema robotico in modo trasversale tra le diverse specialità chirurgiche consente un ulteriore miglioramento degli standard di cura, al passo con le attuali linee guida di trattamento delle principali patologie oncologiche e benigne. Nel dettaglio, ad utilizzare questa nuova tecnologia sono, oltre alla Chirurgia generale, l’Urologia, la Chirurgia dei Trapianti, la Chirurgia Toracica, quella Pediatrica, la Ginecologia e l’Otorinolaringoiatria.