Alla fine del prossimo mese, l’Hotel e Ristorante Lido di Angera, uno dei locali più noti del Basso Verbano, chiuderà i battenti. La notizia è stata annunciata dai titolari tramite la pagina Facebook del locale, in un post che ripercorre quasi un secolo di storia. In attività dalla fine degli anni Venti, il Lido è diventato un punto di riferimento non solo per la cucina, ma anche per la sua posizione privilegiata affacciata sul Lago Maggiore.
Con grande malinconia, la famiglia Marin, gestori dell’attività, ha comunicato la chiusura definitiva fissata per il 23 ottobre. Nel loro messaggio, i titolari hanno ringraziato i clienti per il sostegno ricevuto nel corso degli anni, lo staff che ha contribuito al successo del locale, e hanno espresso il desiderio che questo non sia un addio definitivo: “Speriamo che non sia un addio. Vi aspettiamo fino al 23 ottobre, con una serie di eventi organizzati per accompagnarvi fino alla chiusura.”
Il post, seppur breve, riflette la lunga storia di questo locale, che è diventato un simbolo per l’ospitalità, il turismo e le cerimonie sul Lago Maggiore. L’hotel e ristorante Lido ha vissuto diverse generazioni di gestione familiare. La sua storia inizia a fine anni ‘20, ma la famiglia Marin entra in scena negli anni ’50, quando Nonno Dante acquistò il locale. Negli anni ’70, Luciano e sua moglie Loretta apportarono importanti ristrutturazioni, trasformando il Lido in un ambiente ricco di eleganza e cultura,
sia in sala che in cucina. Con il passare degli anni, anche i figli Stefano e Tiziano hanno portato nuove idee, unendo l’esperienza del passato con l’innovazione della nuova generazione. Negli ultimi anni, la terza generazione ha dato il proprio contributo con Camilla, figlia di Stefano, e Filomena, moglie di Tiziano, aiutati dai loro figli Dante e Achille, che, sebbene piccoli, hanno partecipato alla vita dell’impresa familiare.
Grazie a scelte coraggiose e innovative, negli ultimi anni l’attività del ristorante si è consolidata. Lo chef Tiziano Marin ha sperimentato nuove ricette, come i piatti a base di pesce siluro e granchio blu, rendendo il Lido uno dei primi ristoranti della provincia ad includere queste specialità nel proprio menu. L’hotel è stato anche una vetrina per artisti emergenti, diventando, all’indomani del lockdown, un luogo per esposizioni artistiche, rilanciando l’attività attraverso la bellezza e la cultura.
Con la chiusura del Lido di Angera si conclude una parte importante della storia locale, lasciando un segno indelebile non solo per chi ha lavorato in questa attività, ma anche per i tanti clienti che, nel corso di quasi un secolo, l’hanno frequentata e amata.