E’ stata approvata ieri dal Pirellone la mozione presentata dal consigliere regionale varesino di Forza Italia , firmata anche dal democratico , contro la decisione unilaterale della Svizzera di chiudere per sei mesi, a livello sperimentale, per motivi di sicurezza, il valico di Ponte Cremenaga, a partire dallo scorso 1° aprile.
Decisione che ha comportato la protesta di una ventina di sindaci della zona; contrari alla mozione i consiglieri leghisti. «Di fronte all’asserita motivazione legata alla sicurezza nazionale che ha portato a questa serrata notturna delle frontiere, sarò curioso di attendere, con i sindaci di frontiera, l’esito di questo bizzarro esperimento » commenta Marsico.
La decisione di chiudere il valico è stata presa dalle autorità elvetiche senza confronti. «Vi è una questione conclamata di mancato rispetto di un doveroso confronto con le autorità italiane – prosegue il consigliere – non si tratta soltanto di orgoglio nazionale o regionale, ma il punto focale è che i cittadini coinvolti nel disagio sono lavoratori residenti nella nostra regione». Favorevole alla mozione, Alessandro Alfieri, consigliere regionale varesino del Pd. «Abbiamo tutto l’interesse a confermare un clima di collaborazione tra i due Stati per migliorare il presidio del territorio e la sicurezza delle comunità locali ma le decisioni non prese in maniera condivisa non aiutano a cogliere questi obiettivi» osserva Alfieri che critica la Lega per aver votato contro la mozione.
«Stupisce l’atteggiamento della Lega che piuttosto che stare al fianco dei venti sindaci dei Comuni di confine, applaude alla decisione svizzera» conclude l’esponente del Pd. «Abbiamo votato contro la mozione perché non ne condividiamo la forma e il tempismo – commenta il consigliere regionale varesino del Carroccio – la mozione andrebbe presentata tra sei mesi al termine del periodo di test e non è certamente una mozione lo strumento adeguato per affrontare il tema. I proponenti dovrebbero intraprendere un’azione politica, di concerto con i sindaci, per dialogare con le autorità elvetiche. La Svizzera ci sta lanciando un appello simbolico contro una gestione europea sregolata dell’immigrazione; non possiamo che comprendere le motivazioni per cui la Svizzera ha preso questa decisione».