Donato Disabato è il perno del centrocampo della Pro Patria: qualità superiore, ha spesso preso in mano le redini della squadra togliendo le castagne dal fuoco. Qualcuno dice che la categoria gli stia stretta, lui pensa alla Pro Patria, e a ripartire dopo la debacle di Monza.
Quanto incide la sconfitta di Monza?
Speravamo in un risultato diverso, ma dobbiamo andare avanti. Non nascondo che mi è capitato di pensarci anche lunedì, tutti ci abbiamo pensato e ripensato, ma sono un positivo e sono convinto che ci riprenderemo subito. Non siamo contenti, ma il calcio è così, bisogna andare avanti, non è giusto buttare via ciò che abbiamo fatto di buono fin qui.
Che obiettivo vi siete dati?
Giocare domenica per domenica, partita per partita e provare a vincerle di nuovo tutte, quel che si può fare va fatto.
Potete rallentare, la distanza di sicurezza dalle inseguitrici per i playoff è abbastanza ampia…
Bisogna comunque arrivare secondi, vincono anche gli altri. Bisogna andare in campo e vincere, e basta.
Chi è il vostro nemico oggi?
Virtus Bergamo, Ciliverghe, anche la Pergolettese, sono tutte buone squadre. Mi aveva impressionato la Virtus Bergamo nella gara di andata, era l’esordio, ma al ritorno siamo riusciti a batterla. È una corsa ancora lunga, ci faremo trovare pronti.
In cosa deve migliorare la Pro Patria?
Prima di domenica pensavo di potercela fare, invece non è stato così. Forse dobbiamo essere più squadra, aiutarci l’uno con l’altro, in questo bisogna migliorare. Siamo uniti, ma col tempo le cose migliorano, è inevitabile.
Come vivi la tua quotidianità?
Mi trovo bene, la gente si fa sentire, l’ambiente è caloroso, tutto molto bello.
Chi è il compagno che vorresti sempre avere in campo con te?
Dire Santana sarebbe scontato, ti risolve la partita da un momento all’altro. Dovendone dire un altro direi Colombo o Ferraro, giocatori di esperienza che nei momenti decisivi sanno essere un punto di riferimento per i giovani e sanno come spronare la squadra.
Chi è il compagno che vorresti sempre avere nello spogliatoio?
Zaro, Gherardi, Mauri, sono tanti quelli che sanno tenere alto l’umore. Sono molto divertenti.
Quale obiettivo proviamo a darci?
Il mio sogno sarebbe giocare in Nazionale. Dovendo pensare a qualcosa di più fattibile diciamo che sogno di trovarmi l’anno prossimo in Lega Pro con la Pro Patria, anzi più che un sogno è un vero e proprio obiettivo.
A cosa è disposto per realizzarlo?
Se succede torno a casa a piedi dallo stadio con Piras: lui deve mantenere la promessa che vi ha fatto nella sua ultima intervista, lo porto con me anche a fine campionato. n