«Ci si salva anche con il segno meno»

Spartaco Landini, campione della grande Inter e direttore sportivo del Varese, si racconta in una lunga intervista

Spartaco Landini ne ha viste tante e di tutti i colori. Poche settimane a Varese, però, bastano e avanzano per fare un primo bilancio della sua nuova avventura come direttore sportivo biancorosso.


L’ambiente è buonissimo, e ho sentito un’accoglienza particolare e bella. Mi sono sentito veramente a casa mia. Del resto non le scopro di certo io questa città e questa gente meravigliosa. E poi è chiaro che il gruppo fantastico fa tutto il resto.

L’ho già detto più volte. Difficilmente ho trovato un gruppo di ragazzi così affiatati e compatti. È senz’altro decisiva la presenza di Bettinelli, un allenatore che sta facendo molto molto bene. Anche dal punto di vista del gioco siamo andati in crescendo, anche se c’è ancora da lavorare tanto per trovare maggiore continuità durante le partite.

Un punto nelle ultime due partite lontano da casa è davvero poco per quanto il Varese è riuscito a dimostrare sul campo. Mi pare che Miracoli abbia fatto un gol anche a Catania, annullato non si sa perché dal guardalinee. Al Massimino abbiamo giocato un primo tempo al di sotto delle nostre reali potenzialità, anche perché il Catania è una squadra muscolare e tosta, ed è partita menando anche un po’. L’arbitro ha lasciato fare, comunque non guardiamo gli arbitraggi. Il gioco non manca e la squadra crede sempre nel risultato.


È uno che sa fare il suo mestiere, e non è arrivato lì per caso, ha tutte le qualità per rimanerci e per fare una super carriera. È un allenatore molto preparato, che sa costruire un rapporto speciale con i ragazzi. Non gli manca niente.

Luca è un attaccante da valorizzare, anche perché non pensa solo al gol. Si rende utile alla squadra, va a raddoppiare, non sta fermo, e in più fa i gol. È un ragazzo che si renderà utile alla causa, come tutti i suoi compagni.

In questa categoria Neto è sacrificato, perché poteva giocare anche più in alto. Lui è con la squadra, non gioca mai per se stesso, è molto tecnico e quando tocca la palla sa perfettamente cosa farci. Non mi stupisce che sia la bandiera, o una delle bandiere, del Varese.

Per quello che ho visto fino adesso, sì: è una squadra che ha le carte in regole per la salvezza, nonostante le penalità. E poi nella storia recente ci sono tanti esempi di formazioni che hanno raggiunto il traguardo anche con tanti punti tolti.

È un campionato sempre bello e affascinante. Ci sono una decina di squadre che possono essere da playoff. Ma non mi stupirei se ci arrivasse anche qualche outsider, e lo stesso discorso vale per la parte bassa della classifica.

I ragazzi si trovano in casa loro, e questo li fa sentire anche il padrone in casa loro. I risultati sono un fatto consequenziale. Ma, ripeto, la squadra sta crescendo in trasferta, e presto arriverà anche la prima vittoria lontano da Varese.


Ricky è molto contento, e segue molto da vicino il Varese. È un varesino doc, non dimentichiamocelo mai.

Quello di tutti, arrivare a una salvezza tranquilla. Se viene di più ben venga, perché niente è precluso. Ma la salvezza è troppo importante, e lotteremo tutti insieme per centrare il traguardo.

Speriamo che faccia diventare giovane anche me.