«Ci siamo meritati l’onore immenso di questa partita»

Domani si fa la storia. Perché la Varesina va a Piacenza, in quello Stadio Leonardo Garilli che ha vissuto la Serie A, che ha visto crescere giocatori come Pippo Inzaghi, Dario Hübner, Alberto Gilardino, Gabriele Ambrosetti, Eusebio Di Francesco, Carmine Gautieri, Amauri. Quel Piacenza che con una squadra di italiani è stato capace di fare grandi cose a cavallo tra gli anni novanta ed i primi del duemila. Ora il palcoscenico è quello della Serie D,

di passaggio perché i lupi stanno dominando il girone B e hanno già praticamente ipotecato la promozione in Lega Pro. Ecco perché domenica, per la piccola Varesina, si fa la storia. Anche se quella delle Fenici è una storia che si aggiorna di partita in partita, di domenica in domenica. Alla vigilia di una giornata così, non si può non passare dal patron Lino Di Caro per comprendere come l’ambiente di Venegono e Castgilione stia vivendo questa attesa.

Sarà innanzitutto una bella soddisfazione, se poi dovessimo riuscire a vincere sarebbe ancora più incredibile. D’altronde il Garilli ha visto la Serie A e per noi, a prescindere dal risultato, sarà una bellissima esperienza. Loro sono una corazzata, volano verso la Lega Pro, però noi siamo la loro bestia nera quindi sognare non costa nulla. Personalmente, mi accontenterei anche di un pareggio per allungare a sette partite la nostra striscia di risultati positivi. Una vittoria sarebbe qualcosa di incredibile davvero.

Domenica giochiamo in casa loro, e al Garilli sono uno schiacciasassi. Non partiamo con l’idea di andare lì da scriteriati per vincerla a tutti i costi. Noi siamo la Varesina e dobbiamo salvarci, ci stiamo riuscendo e questo dobbiamo avere in testa. Per questo dico che anche un pareggio andrebbe benissimo. Poi, se proprio devo pensarci, ammetto che una vittoria al Garilli renderebbe particolarmente orgoglioso me come tutta la dirigenza.

Abbiamo fatto un passo alla volta, senza fretta, e siamo qui, ce lo meritiamo. Siamo riusciti a dare la nostra impronta a questa società, e non ci fermiamo. Ci abbiamo creduto fin dall’inizio, siamo ambiziosi nella misura giusta e certo, fa piacere andare a Piacenza come a Monza o a Lecco, perché siamo in un girone di Lega Pro più che di Serie D. Tante realtà qui sono di passaggio, noi siamo una neopromossa alla prova del fuoco e finora ce la stiamo cavando bene. Abbiamo sempre fatto la nostra dignitosa figura, senza mai fare le cose che non ci potevamo permettere.

Spilli per noi è un uomo di fiducia, è un po’ il nostro Ferguson perché lavora a 360 gradi nel progetto Varesina, non è solo un allenatore. Ci dà una mano in tante cose, oltre ad essere una pesona speciale e squisita. Lo conosciamo benissimo, avevamo lavorato assieme già prima della Varesina, è un professionista serio che ha creduto in questo progetto e si è fidato di noi. I risultati con lui arrivano perché si lavora in sintonia, perché ha accettato di scendere di categoria per noi, ripartendo dal basso e guidando la squadra fino a dove si trova ora. Per questo motivo, si merita di portare i ragazzi in un palcoscenico come il Garilli, e magari in futuro anche più su.

Abbiamo acquisito sicurezza e conoscenza della categoria, i ragazzi sono più tranquilli, più svezzati e anche i giovani stanno facendo il loro dovere, crescono ottimamente. Penso a Caldirola, a Oldrini, ogni partita che passa assorbono la categoria, il passo, noi crediamo in loro perché i giovani sono il nostro futuro.

Me la immagino ancora in Serie D, perché non possiamo pensare adesso di arrivare in Serie A, e con un’età media della prima squadra più bassa. Cresceremo ulteriormente nel settore giovanile e mi piacerebbe che arrivino presto in Serie D quei ragazzi cresciuti nel nostro vivaio. E’ ancora presto, perché siamo nati da poco, però vorrei creare in casa i giocatori del futuro.

A giugno partiranno i lavori per la nuova tribuna da 600 posti, con il campo che verrà spostato in avanti di 15 metri. Il progetto futuro prevede uno stadietto da 1600 posti, però andiamo con calma, una tribuna alla volta.