Roma, 8 feb. (TMNews) – Le condizioni di Riccardo Riccò “sono in via di miglioramento” e il ciclista “ha trascorso una notte tranquilla ed è vigile”, ma la prognosi, “sia pure in via prudenziale, rimane riservata”. Lo si apprende dalla direzione del Nuovo Ospedale Civile S. Agostino Estense di Modena, che, come annunciato, questo pomeriggio ha emesso il nuovo bollettino sulle condizioni di Riccò. La Procura di Modena ha intanto aperto un fascicolo conoscitivo relativo al malore che ha colpito il ciclista,
che domenica era stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Baggiovara. Lo scrive l’edizione online della Gazzetta di Modena. Che riporta i nuovi, inquietanti retroscena sulla vicenda del malore del ciclista. Il corridore avrebbe confidato al medico di Pavullo che lo ha soccorso subito dopo il malore, di essersi praticato un’autotrasfusione. Questo particolare è stato confermato dalla Procura di Modena. Secondo indiscrezioni, non confermate ma trapelate da fonti giudiziarie, il corridore si sarebbe praticato questa trasfusione con il metodo “fai da te” (sangue autoprelevato, frigorifero, trasfusione).
Il fascicolo aperto in procura (al momento nei confronti di persona da identificare) è relativo alla sospetta violazione della legge antidoping. “Il sostituto procuratore Pasquale Mazzei ha messo gli atti il referto trasmesso dal medico dell’Ospedale di Pavullo che domenica mattina ha prestato la prima assistenza a Riccò, presentatosi al pronto soccorso in condizioni critiche, tanto da consigliare il trasferimento d’urgenza all’Ospedale di Baggiovara”. Secondo la testimonianza del medico, il corridore modenese – si legge dalla Gazzetta di Modena – versava in stato di choc e ha riferito, “in presenza della moglie” (in realtà la fidanzata Vania Rossi) di “aver fatto da solo una autotrasfusione di sangue che si era procurato e conservava nel frigo di casa da 25 giorni”, temendo “per la cattiva conservazione del sangue che si era rimesso”.
Il procuratore capo di Modena Vito Zincani ha specificato che l’ospedale di Pavullo, dove inizialmente domenica era stato portato il corridore, sta fornendo gli esiti dei primi esami sul corridore, che si era sentito male sabato dopo un allenamento. “Solo dopo averli raccolti potremo ipotizzare la violazione in relazione all’articolo 9 della legge antidoping”, ha detto. Di fronte a queste notizie, anche la procura antidoping del Coni ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Riccò. Impossibile accertare al momento cosa sia accaduto con certezza al ciclista domenica, mentre si allenava sulle salite vicino a Pavullo. Così come impossibile è interpretare la decisione dei medici di Baggiovara di segnalare il ricovero del corridore. Dallo stesso ospedale non viene fatto trapelare nulla, ma si intuisce che potrebbero essere stati i medici ad inviare la “segnalazione di avvenuto ricovero” alla procura della Repubblica per aver rilevato un quadro clinico di eventuale interesse giudiziario.
Riccò è tornato a correre la scorsa stagione dopo avere scontato la squalifica per la positività al Cera al Tour de France del 2008 (2 anni con ‘sconto’ a 20 mesi per la collaborazione offerta nelle indagini). Da questa stagione corre per il team Vancansoleil. Il precedente e la nuova vicenda, finita sotto la lente d’ingrandimento del Coni, potrebbero ora valere per Riccò la radiazione.
CAW
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