– I fatti: ieri mattina, appena due giorni dopo l’investimento in via Monte San Martino costato la vita al 34enne , un altro utente debole della strada è rimasto vittima di un incidente. L’uomo, un 45enne, stava percorrendo in bicicletta via Torino.Arrivato all’altezza dell’incrocio con via Forze Armate, il ciclista è stato affiancato da una bisarca. Il mezzo pesante ha svoltato a destra, la bici ha proseguito dritto. Inevitabile l’urto: l’uomo è rimasto ferito ad una gamba ed è stato trasportato all’ospedale di Circolo di Varese, dove è stato operato per ricomporre la frattura esposta riportata dopo l’incidente. Sul posto la Cri, i Vigili del Fuoco e la Polizia locale, che indaga per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, avvalendosi anche delle testimonianze di alcuni passanti. L’incidente ha avuto pesanti ripercussioni sul traffico, con code che da via Torino sono arrivate sino in piazza Risorgimento.
E intanto dalle opposizioni arriva alla giunta un appello per sedersi intorno a un tavolo e studiare dei correttivi alla viabilità. «In alcuni punti della città non sono così contrario a realizzare degli attraversamenti pedonali rialzati», afferma ad esempio il segretario di Forza Italia . Non dei dossi, dunque, ma delle strisce pedonali che obblighino le auto a rallentare, scongiurando gli investimenti. Attraversamenti che, suggerisce l’azzurro, «forse non dovrebbero stare così a ridosso delle rotonde.
Mi dicono che siano a norma ma a me, da automobilista, mettono ansia». «In via Monte San Martino il passaggio pedonale a ridosso della rotonda non mi sembra la soluzione migliore», conferma (Ncd), «chi arriva da Besnate ha davvero poca visibilità» in uscita dal rondò. Più in generale, «molti di questi incidenti si verificano in corrispondenza delle rotatorie, credo che dovremmo rivederle». Punta il dito sulle ciclabili il segretario della Lega Nord : «oggi alcune vanno solo in una direzione e non permettono di muoversi agevolmente», lamenta il padano, «in via Carlo Noé, poi, sono interrotte in maniera stupida da alcuni cartelli stradali». Mentre secondo (FdI-An), ormai i VeloOk, i bussoloti arancioni comparsi qualche anno, hanno esaurito il loro effetto deterrente: «ormai gli automobilisti sanno che all’interno non c’è l’autovelox e non servono più a nulla». Tutte istanze che le opposizioni chiedono alla giunta di discutere per trovare soluzioni concrete.