VARESE Nella fattoria di Gavirate di Virginia Talamona ci sono cinque cavalli da tiro (razza haflinger) intossicati da arsenico e cianuro. Si tratta di Miriam, Stella, Jamaica, Mimose e di Augusto Caio, lo stallone.
Tutto ha inizio la scorsa estate, quando la padrona decide di mandarli in alpeggio a Macugnaga. A metà agosto, Virginia porta a casa, in occasione del Mipam, Miriam assieme a Jamaica e Augusto Caio.
«Il 29 agosto – dice –
ricevo la telefonata del ragazzo al quale li avevo affidati che mi chiede di andare a prendere le cavalle perché una delle sue è morta e la seconda è in fin di vita».
Virginia, allarmantissima, parte:«Quando sono arrivata – commenta – non sembravano loro: erano come drogate. Le ho caricate sul van e le ho portate a casa». La diagnosi del veterinario è di intossicazione alimentare. Circa un male fa, la signora Talamona riceve una chiamata dalla Guardia forestale di Verbania e dai veterinari dell’Asl di Domodossola che chiedono di prelevare campioni di pelo agli animali.
Intanto, i cavalli vengono intanto messi sotto sequestro all’interno delle stalle. A distanza di qualche giorno, arriva il responso delle analisi effettuate: i cavalli presentano un alto tasso di cianuro e arsenico.
«Si è scoperto che i cavalli avevano pascolato su un prato la cui erba è intossicata dai residui dell’ex miniera di Macugnaga. Nessuno se ne era mai accorto». Ora i cavalli stanno bene, il tasso di cianuro e arsenico si sta lentamente abbassando e nel tempo verrà del tutto smaltito. Così, la signora Talamona, insieme al supporto e all’aiuto di Confagricoltura, ha chiesto il dissequestro.
s.bartolini
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