Cinque no alla PedemontanaGazzada lancia l’ultimatum

GAZZADA SCHIANNO Un documento approvato all’unanimità, ispirato da cinque principi imprescindibili. Quelle che potremmo definire le cinque regole base dettate dal comitato cittadino per accettare serenamente il transito della Pedemontana. Non ci troviamo davanti alla cattedrale di Wittenberg, dove Lutero nel 1517 affisse le sue 95 tesi sul valore dell’indulgenza, ma nella sede di un’azienda di via Gallarate a Gazzada Schianno, dove lunedì sera si è tenuto un incontro accesissimo, a cui hanno preso parte un centinaio di persone, per affrontare la questione della Pedemontana, alla luce degli ultimi sviluppi progettuali.

Al termine dell’incontro n’è uscito un comitato ancora più rafforzato e granitico con un’unica posizione: un documento già protocollato in Comune e consegnato al sindaco Cristina Bertuletti: «Chiederemo al sindaco – dice il rappresentante del comitato, Giovanni Barbieri – che si faccia portavoce delle nostre richieste all’assessore regionale, Raffaele Cattaneo». I cinque principi cardine sono stati sintetizzati dallo stesso Barbieri: «Si tratta di questioni consequenziali le une alle altre – dice Barbieri – e speriamo di essere ascoltati.

Innanzitutto – aggiunge – deve essere stralciata la posizione della famiglia Bottelli che nelle attuali condizioni deve essere trattata al pari degli espropriati». Barbieri si riferisce a quella famiglia residente lungo la Gallaratese che è intervenuta pubblicamente qualche giorno fa esprimendo le proprie preoccupazioni di fronte alla concreta possibilità di vivere a due passi dalla Pedemontana. «Ribadiamo il nostro no – dice Barbieri – alle rampe e alla rotonda davanti alla concessionaria della Mercedes».

Il comitato si è poi soffermato su altri particolari tecnici, inserendoli negli ultimi tre punti del documento: «Chiediamo un restringimento dei calibri delle carreggiate previste. Inoltre – prosegue Barbieri – sfruttando l’esproprio dei Bottelli si può intervenire facendo uno slittamento a nord dell’asse. Realizzare infine nella zona di via Carducci un muro di un metro, un metro e venti e poi una riva obliqua che possa essere piantumata mascherando le previste barriere antismog e antirumore. Si tratta di accorgimenti consequenziali». Il comitato, insomma, non intende mollare di un centimetro: «Se vogliono fregarsene – ribadisce Biagio Campisi, rappresentante del comitato all’interno della commissione comunale – allora la gente sarà disposta a battersi in ogni modo. Innanzitutto ci stiamo già muovendo per realizzare un sito internet del comitato “Pedemontana fatti sotto”».  L’ultima è una boutade, una proposta choc che il comitato cittadino ha voluto lanciare alla Regione: «Si potrebbe semplicemente prevedere l’allargamento della Sp57 – dice Barbieri – con il sottopasso della rotonda di Morazzone. Evitando di fare il tratto di galleria si risparmierebbero tanti soldi. Visto che l’assessore Cattaneo ha dimostrato sensibilità per Gazzada, dicendo che gli interventi previsti intendono salvaguardare il centro abitato dal passaggio dei camion, e considerando il suo stretto legame con le ferrovie, potrebbe riutilizzare i soldi risparmiati per l’interramento del tratto FS che passa per il paese e di cui già esiste uno studio avanzato».

b.melazzini

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