CISLAGO «Siamo pronti a presentare insieme un ricorso al Tar, contro gli espropri dei terreni per costruire la Pedemontana». I cittadini di Cislago che possiedono terreni dove sorgerà la nuova arteria sono sul piede di guerra. Nei giorni scorsi sono arrivate le lettere di «avvio del procedimento di esproprio per pubblica utilità» nelle case delle famiglie proprietarie di boschi e campi al confine fra Cislago e Mozzate, dove verrà colato il manto d’asfalto.
Terreni che verranno espropriati per un prezzo che si aggira attorno ai due euro al metro quadro, in caso di conclusione bonaria. Hanno 60 giorni tempo per presentare ricorso al Tar o 120 per rivolgersi al Presidente della Repubblica. E lunedì sera si incontreranno per decidere se unirsi e intraprendere una sorta di class action contro la società. «Esistono due tipologie di problematiche differenti», spiega Michele Uboldi del comitato di cittadini che riunisce una ventina di famiglie, quelle più colpite dagli espropri (in tutto un centinaio solo sul territorio di Cislago).
«Diverse persone dovranno svendere i loro terreni, a prezzi molto al di sotto del valore di mercato senza sapere quando arriverà il denaro. I residenti si troveranno invece a vivere con l’autostrada a pochi metri dalle finestre di casa, con i rumori, le vibrazioni e l’inquinamento che comporteranno un forte deprezzamento degli immobili», conclude. La Pedemontana infatti sorgerà in una zona finora tranquilla, alla periferia del centro abitato. Poche case, terreni e un centro sportivo che verrà abbattuto per far posto all’arteria. Chi ha scelto di costruire una casa lì lo ha fatto anche per il privilegio di poter vivere in un’area silenziosa, in mezzo al paesaggio agricolo. I tecnici sono arrivati nei giorni scorsi per i primi sopralluoghi sui terreni che secondo i progetti verranno cantierizzati entro i prossimi mesi.
Il comitato chiede che venga annullato l’esproprio e, in ultima istanza, che venga assegnato alle famiglie un giusto risarcimento. «Il nostro timore è quello che assieme all’autostrada sorgano nuove case e capannoni cementificando ulteriormente la zona – commenta Uboldi – inoltre verrà abbattuto un centro sportivo storico, dove sono cresciuti decine di ragazzi, un po’ il simbolo dello sport cislaghese». Centro che verrà però ricostruito nei pressi della centrale elettrica, con i fondi dalla Società Pedemontana. I timori sono condivisi anche dai vicini di Mozzate, uno dei comuni divisi dall’arteria stradale che correrà lungo il confine. Si chiedono come mai la Pedemontana, che secondo il progetto originario avrebbe dovuto interessare solo il territorio cislaghese, sorgerà ora a pochi metri dalle prime case di Mozzate.
Dove alcuni giardini verranno espropriati temporaneamente per fare posto alle ruspe dei cantieri durante i lavori. «La strada porterà grossi disagi anche ai cittadini di Mozzate – spiega Fabrizio Uboldi, presidente del comitato San Martino- e già due attività commerciali, un distributore di benzina e un autolavaggio, saranno costrette a chiudere i battenti»
Andrea Gianni
f.tonghini
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