Se anche il migliore dell’ultimo mese e mezzo fa la figura del “pesce” non sarà certo tutta colpa sua.
L’anima dell’andata se ne è andata. Chissà dove, chissà perché.
Noi seguiamo sempre lo spirito del Varese ma se anche lo spirito è spento, pallido e smunto non ce la prendiamo con lui ma con chi l’ha ridotto in questo stato. Alla consegna del silenzio e dell’accettazione.
Salva due volte in area, anche se a sinistra vede doppio: tutti i cross e i pericoli arrivano da lì, Kupisz entra come lama nel burro.
Sulla fascia di centrocampo perde palloni assassini. Un naufrago in mezzo all’oceano a migliaia di chilometri da terra.
Fallaccio di frustrazione: se Corti non ci crede o non gli permettono di crederci, è finita.
Ma chi è, Capezzi o suo cugino? Quello che era il miglior giovane centrocampista della serie B somiglia sempre più a Ferreira Pinto o Juan Antonio, che sembravano arrivati a Varese per svernare.
Fate voi, ma oggi dal 4 non si sale.
Due accelerazioni, atteggiamento da “fighetta”, ieri da condividere in blocco.
Gioca sulle uova, in punta di piedi. Tocca un pallone in 45 minuti e poi esce. Forse rimpiange i tempi del Feralpi Salò.
Mancano ancora tre giocatori a cui dare il voto e non ci sono parole per nessuno. Facciamo così: Falcone, il voto dattelo tu, ma non puoi salire oltre il 4 anche se ieri forse meritavi 5.
Subentra, meno passivo di altri.
Da Pavoletti a Kurtisi…
Questa è la serie B e tutti i nuovi acquisti tranne Osuji non sanno, non per colpa loro, cosa sia.
Mercato fallimentare. Come la scelta di esonerare Bettinelli e di avere sempre la verità in bocca.
E’ arrivato da due giorni e non solo tiene in panchina Zecchin ma non lo inserisce nemmeno come terzo cambio: in base a quale conoscenza di Zecco e della storia del Varese ha fatto questa scelta? Dopo dieci anni fa giocare il Varese a 3 in difesa e viene fatto a pezzi. Meglio il catenaccio.