Non convince il Comitato Ospedale di Cittiglio la soluzione ponte messa in atto dalla direzione sanitaria all’inizio di febbraio, in attesa della riapertura del reparto di ortopedia, promessa per il mese di giugno. In una nota, il Comitato presieduto da elenca «le lacune e le perplessità» della soluzione temporanea attiva dall’inizio del mese, a partire «dalla presenza a Cittiglio di uno specialista ortopedico, proveniente da Luino, dalle 10 alle 18 solo nei giorni feriali, senza poter attuare alcun intervento chirurgico in loco anche se necessario».
Secondo il Comitato, «dalle 18 alle 24, lo specialista ortopedico è disponibile in reperibilità eseguita a turno da medici di Varese e di Luino, solo nei giorni feriali, mentre dalle 24 alle 10, nei giorni feriali e nei giorni prefestivi e festivi è attivo il teleconsulto».
Anche quest’ultimo non convince gli esponenti del Comitato. «È reso possibile – dicono – da società che operano nella e-health con realizzazione di software dedicati e si compone di due fasi, la richiesta e la risposta. La richiesta è costituita da un insieme di informazioni e il sistema consente di trasferire allegati referti, richieste firmate tramite smart card; i professionisti sono in grado di comunicare tramite un modulo di videoconferenza ad alta definizione che include il controllo completo della telecamera remota. La risposta è un testo di diagnosi e di indicazione di scelta terapeutica con firmato digitale».
Queste insomma le caratteristiche del teleconsulto, mentre secondo il Comitato a Cittiglio «il teleconsulto è il telefono con cui si parlano il medico del pronto soccorso e l’ortopedico di Varese che può visualizzare le immagini, con richiesta e risposta soltanto verbale».
Gli esponenti del Comitato si chiedono se «quanto avviene all’ospedale di Cittiglio sia efficace per il paziente e se sia garantito dal punto di vista medico legale, sia l’utente che il personale sanitario». «Difficile accettare questa organizzazione perché ci sono forti dubbi sull’efficienza di un progetto così farraginoso e i dubbi sono ulteriormente rafforzati dalla considerazione che all’ospedale di Luino sono in servizio otto specillasti ortopedici per soli tredici letti» conclude il Comitato il quale sottolinea che «le nostre perplessità si rafforzano vedendo il diverso atteggiamento rivolto a trovare soluzioni per Angera».