Claps/ Forse Restivo legato a scomparsa Erika Ansermin


Aosta, 26 apr. (Apcom)
– E’ Elisa Ansermin, sorella di Erika scomparsa nel 2003 mentre andava ad un pranzo di Pasqua a Courmayeur in Valle d’Aosta, a chiedere che la Procura riapra le indagini in relazione alle responsabilità di Danilo Restivo, unico indagato per l’omicidio di Elisa Claps: “Voglio risposte e chiedo spiegazioni a chi me le può dare”. Di Elisa Claps, la ragazza di Potenza scomparsa il 12 settembre 1993, sono stati trovati i resti il 17 marzo scorso, nascosti in fondo al sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano.

Su Erika Ansermin resta invece il mistero di una scomparsa e di un corpo mai ritrovato: Erika esce di casa salutando la famiglia nella mattinata di Pasqua del 2003, dopo aver riconsegnato alcune videocassette a Saint-Christophe, per raggiungere a Courmayeur il fidanzato Christian Valentini, ma non è mai arrivata. La sua auto, una “Fiat Panda” verde e’ stata trovata ad Avise, a metà percorso, con la sua borsa, il cellulare spento e la giacca: tre giorni dopo la scomparsa, nella cassetta delle lettere, la madre di Elisa ha rinvenuto le chiavi di casa. La giovane era di origini orientali, adottiva come la sorella Elisa, ma molto legata alla famiglia Ansermin che le aveva accolte. Conosceva diverse lingue, tra cui il giapponese, e lavorava come commerciale di un’azienda di moda a Milano, con la possibilita’ di viaggi in Inghilterra.

Il ritrovamento di una sua foto scaricata da Internet nel computer di Danilo Restivo ha fatto scattare l’ipotesi di un collegamento fra i due. Un barlume di speranza, o il timore di un’altra terribile verità legata alle due accuse di omicidio a Restivo per la Claps e per la vicina inglese Heather Barnett, muovono Elisa Ansermin rivolgersi all’avvocato Stefano Castrale di Torino per presentare una memoria alla Procura di Aosta, chiedendo la riapertura delle indagini. “L’unico

appello che mi sento di fare – aggiunge la sorella della valdostana scomparsa – e’ quello di voler arrivare alla verità. Credo che sia normale voler sapere cosa sia accaduto a mia sorella e chiedo a chi ha il compito istituzionale di svolgere tutti gli accertamenti necessari per darmi le risposte che sto aspettando”. La Procura di Aosta ha già invitato i carabinieri ad approfondire: “Io non capisco queste nuove richieste – commenta il colonnello Guido Di Vita, comandante dei Carabinieri della Valle d’Aosta – nel 2006 abbiamo effettuato tutti i controlli su un’eventuale contatto tra la Ansermin e Restivo e non era emerso nulla. Siamo ovviamente a disposizione delle richieste che arriveranno dalla Procura di Aosta”.

Vda/Cro

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