Potenza, 30 mar. (Apcom) – Sarà esaminato soprattutto il terzo
piano della chiesa, quello da cui si accede al sottotetto dove è
stato ritrovato il corpo di Elisa Claps dopo 17 anni dalla
scomparsa. Oggi la polizia scientifica tornerà, per la terza
volta dal 17 marzo, data del ritrovamento “ufficiale”, ad
ispezionare la chiesa della Santissima Trinità di Potenza,
tuttora chiusa e presidiata, alla ricerca di ogni dettaglio che
possa chiarire le circostanze della morte della ragazza e
identificare il responsabile.
Intanto nel policlinico di Bari il professor Francesco Introna, l’anatomopatologo che ha eseguito l’autopsia sul cadavere, sta preparando la relazione da inviare alla Procura di Salerno, titolare delle indagini. Nella questura di Potenza, invece, si continuano ad esaminare gli interrogatori delle persone coinvolte a vario titolo nelle indagini. Gli investigatori stanno cercando di chiarire anche il cosiddetto “giallo nel giallo” relativo alla tempistica del ritrovamento: prima del 17 marzo, infatti, i resti di Elisa Claps erano già stati scoperti dal viceparroco della chiesa, il brasiliano don Vagno che, per motivi non ancora noti, non ha denunciato l’accaduto.
Per smentire alcune voci che ieri mattina correvano in città e che sostenevano l’allontanamento del parroco da Potenza l’arcivescovo Agostino Superbo ha dichiarato che don Vagno “è tuttora nel seminario maggiore” del capoluogo lucano e che, pur essendo “comprensibilmente scosso”, “non ha nulla da temere”.
Fam
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